Il treno regionale con il quale il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi voleva raggiungere Grosseto da Pisa per partecipare ad alcuni incontri istituzionali, è stato soppresso ed il governatore lo ha denunciato su facebook. Non è la prima volta che Rossi viaggia su treni regionali, spesso utilizzati dai pendolari, anche per «testare» l’efficienza del servizio e questa volta è incappato in una soppressione del convoglio.
La denuncia «Il treno delle 6.08 da Firenze per Pisa é partito ed é arrivato puntuale e sarebbe stato in tempo per il Freccia Bianca delle 7.32. Fin qui tutto bene. Ma io – racconta Rossi – avevo previsto di prendere il treno regionale delle 7.45 che sarebbe arrivato a Grosseto alle 9.28. Questo treno prima é stato annunciato in ritardo e poi soppresso, dicono per mancanza del materiale rotabile, cioè del treno stesso! Quindi ho dovuto fare un’integrazione al biglietto e sono in attesa di un Freccia Bianca per arrivare a Grosseto circa un’ora dopo. Vediamo come va a finire anche se non é una buona cosa sopprimere un treno…».
Troppi tagli I Freccia bianca e gli intercity sono «fondamentali per la costa, una dorsale fondamentale e che serve molti pendolari». Ma «sono figli di nessuno e non deve essere così, non possono essere messi in discussione ad ogni cambio di orario: i Freccia bianca perché da soli non stanno sul mercato e gli intercity perché non sono finanziati da nessun contratto». Così il presidente della Regione Toscana al suo arrivo a Grosseto, dopo che ha dovuto cambiare programma per la soppressione di un treno regionale. «Non si può regredire in termini di servizio, ci sono già stati troppi tagli». ha detto Rossi che ha rilanciato l’ipotesi di trovare i finanziamenti «caricando qualcosa sui biglietti dell’alta velocità come prevede la legge, il decreto Monti del 2011».
L’appello al Governo «Il governo intervenga – conclude il presidente – e si faccia carico di questo problema, che ha grande valenza sociale». Rossi ha anche confermato che il «ripristino della Grosseto-Siena dopo il crollo dovuto all’alluvione per un nuovo uso e una sua valorizzazione turistica. Il collegamento con Firenze, infatti, è importante. I binari, dove ci sono, vanno mantenuti per la mobilità, l’ambiente e la socialità. Sicuramente sono troppe 3 ore e mezza di tratta – ha proseguito – i tempi vanno contenuti e la linea va ammodernata. Ferrovie dello Stato mi ha assicurato che entro l’estate la situazione tornerà alla normalità».