SIENA – Il pianoforte protagonista della Micat in Vertice N. 100, venerdì 3 febbraio al Teatro dei Rozzi, con un recital di Angela Hewitt tutto dedicato a J.S Bach, autore del quale è una delle interpreti di riferimento a livello internazionale.

Il suo decennale progetto dedicato alla registrazione di tutte le maggiori opere per tastiera di Bach è stato descritto come ‘una delle glorie discografiche dei nostri tempi’, The Sunday Times.

Dal 1994, la sua carriera discografica ha raggiunto l’apice con la sua registrazione dell’Arte della Fuga di Bach nel 2014,  immediatamente entrata nelle classifiche di Regno Unito e Stati Uniti. Nel 2015, Angela Hewitt è stata inserita nella ‘Hall of Fame’ della rivista Gramophone. Nel 2020 è stata vincitrice di due prestigiosi premi: la ‘Medaglia di Bach’ alla città di Lipsia, prima donna a vincere questo riconoscimento da quando è stato costituito diciotto anni fa; e poi, la Wigmore Hall Gold Medal, per le sue ottanta esibizioni negli ultimi 35 anni nella più prestigiosa sala per musica da camera di Londra.

Dopo la sua performance del ciclo completo de ‘Il Clavicembalo Ben Temperato’ al Festival di Edimburgo nel 2019, il London Times ha scritto: ‘…il suono inedito di Hewitt ci ha fatto dimenticare ogni precedente esecuzione di questi brani’.

Al Teatro dei Rozzi, Angela Hewitt, nella prima parte, presenta alcuni brani dal Libro II ‘Il Clavicembalo ben Temperato’. Bach, con una stupefacente organicità e una meravigliosa varietà, unendo all’eccezionale significato didattico l’altissimo valore poetico, ha realizzato uno dei più elevati capolavori dell’intera letteratura musicale.

Nella seconda parte della serata, trova spazio l’Ouverture in stile francese in si minore BWV 831, che rimanda al modello della suite a ritmo di danza. Questa Ouverture era stata concepita per clavicembalo a due manuali, in cui la prima tastiera era riservata al forte e la seconda al piano per rendere in maniera efficace le contrapposizioni del tutti-solo del concerto grosso italiano. Nel pianoforte dell’interprete canadese questo dualismo è reso magistralmente dal suo tocco: non si limita al forte e al piano, ma conferisce alle pagine di Bach una gamma cromatica più ricca. Le riprese tematiche si allontanano dal protocollo barocco e si spostano verso un’attenta ricerca del suono per ottenere un’elegante espressività, sempre sostenuta da una rigorosa tecnica pianistica.

Guida all’ascolto ore 20.30; inizio concerto ore 21 (www.chigiana.org)