Lo avevamo anticipato ieri (leggi) e, in effetti, la riunione ad alta tensione tra i vertici del Pd senese ha prodotto i primi effetti che non si sono fatti attendere. La sintesi tra le diverse anime dei democratici senesi, renziani, cuperliani, civatiani ceccuzziani, moderati e componente Burresi, di fatto, non è stata trovata e così i renziani hanno consumato il grande strappo sbattendo la porta e rimettendo la palla nelle mani del segretario provinciale Niccolò Guicciardini.

Le dimissioni A dare le dimissioni e a rimettere il suo mandato a Guicciardini è stato il responsabile degli enti locali del partito e renziano della prima ora Juri Bettollini. In un comunicato dalle tinte forti l’assessore del Comune di Chiusi, senza risparmiare nessuno, ha tirato in ballo «l’affaire Sovicille» di cui, per primi, vi avevamo raccontato (leggi) paragonandolo al «gioco dei quattro cantoni che, se da piccoli, ha rallegrato l’infanzia di più di una generazione, oggi, vede giocatori trasformati in guitti attori che nel loro “moto perpetuo” rispondono solo alla logica di tre punti fissi: far finta di essere “renziani”, tenere sponda all’area Cuperlo e, sempre allo stesso tempo, muovere tutte le pedine dell’area Civati». Insomma un attacco frontale ad un modo di discutere dentro e fuori il partito che non convince. «Episodi come questo – ha spiegato Bettollini – ci portano a chiamarci fuori da questo governo del partito provinciale, fino a che questi atteggiamenti distruttivi, finalizzati alla disgregazione del progetto politico che ci lega ed alla destabilizzazione della tenuta dell’esecutivo, non termineranno».

Il nodo delle primarie Una dura presa di posizione davanti ad una situazione che evidentemente montava da mesi e che, dopo le primarie del 9 marzo, è esplosa (leggi) in tutte le sue contraddizioni.  «Serve lo stile Renzi: chi ha perso le primarie aiuti chi ha vinto – ha aggiunto Bettollini – Questo è lo stile che ci rappresenta ed è questo il motivo per cui non accettiamo quanto sta accadendo a Sovicille, così come non accettiamo quanto sta accadendo all’interno della provincia, Abbadia San Salvatore e Sinalunga, laddove non si trovano delle collaborazioni di responsabilità tra i vincitori e perdenti delle primarie». Una mancanza di collaborazione e di responsabilità evidentemente presente anche all’interno del partito (leggi) che emerge in tutta la sua forza con l’attacco alle disparità di trattamento e ruoli «non posso accettare – ha concluso Bettollini – che mentre tanti ragazzi non hanno remunerazione, in esecutivo siede chi ha uno stipendio fisso proveniente dal Parlamento. Così non c’è parità, non c’è solidarietà».

Il pranzo di sottoscrizione Una mancanza di solidarietà che proprio oggi, con una mail mandata agli iscritti, ha confermato anche il personale dipendente del Pd senese. «Carissime, carissimi, – si legge – da qualche tempo, come ben sapete, la situazione economico-finanziaria del partito provinciale vive un periodo critico. Il lavoro politico è demandato per lo più al volontariato; il ritardo sul lancio del tesseramento, le difficoltà oggettive delle famiglie e le minori risorse di ogni singolo iscritto, hanno contribuito ad aggravare la già difficile situazione. Chi ne risente maggiormente, da tempo, è il personale dipendente. Per questo – proseguono i dipendenti – abbiamo sentito l’esigenza di fare qualcosa di utile e tangibile per tamponare, anche se in modo minimo, questa realtà. In accordo con il segretario ed il tesoriere provinciale siamo quindi a lanciare l’idea di un momento di socializzazione collettivo che non sia fine a se stesso. Un pranzo di sottoscrizione che ci vede coinvolti in prima persona a partire dall’ideazione del menù, alla realizzazione dei piatti per finire con la risistemazione e pulizia dei locali. Siamo certi che vorrai farci sentire la tua vicinanza».