Un assessore revocato, il presidente del Consiglio comunale che si dimette e una città che si è risvegliata in pieno stato confusionale. Livorno, il giorno dopo il Consiglio Comunale caos per i rifiuti è ancora nell’occhio del ciclone politico.
Revocato l’incarico all’assessore all’ambiente Il sindaco Filippo Nogarin, dopo aver incassato il voto contrario di tre consiglieri della sua maggioranza, ha revocato stamani, con effetto immediato, l’incarico di assessore all’ambiente a Giovanni Gordiani, assumendo per sé le deleghe in attesa di una nuova nomina o di una ridistribuzione delle stesse, ritenendo che la sua attività di governo «non sia stata sufficientemente efficace». Gordiani aveva invitato il sindaco M5s a “frenare” sulla proposta di concordato preventivo dell’azienda livornese di raccolta dei rifiuti. «Quando si fanno le analisi – ha commentato Gordiani – si fa una fotografia di quello che è stato fatto. Se ciò è stato ritenuto insoddisfacente, questo a volte è dato anche da divergenze di opinioni. Nell’ultimo periodo ci sono state con il sindaco divergenze molto forti e questa è la naturale soluzione che già avevo avanzato tempo fa in una lettera di dimissioni. Io dico che quello che si può fare con le disponibilità esistenti è stato fatto, anche se sono stato il primo a mettere in discussione la mia attività. Tante volte nell’attività di questa amministrazione si è privilegiato il ‘verba volant’, senza approfondimento, e questo è accaduto anche sulla questione Aamps. Tante volte sono uscito dalle riunioni di giunta per protesta, perche’ sono sempre stato abituato a approfondire, e questo spesso non e’ stato fatto. E quando si va di corsa e non si approfondisce si fanno scelte affrettate che danneggiano lacittà».
Si dimette presidente Consiglio comunale A rassegnare le dimissioni è stata, invece, la presidente del Consiglio comunale Giovanna Cepparello (lista civica Buongiorno Livorno). La presidente aveva preso parte al voto ieri in Consiglio comunale sull’emendamento che di fatto rinvia di una settimana la decisione sul concordato per l’azienda di raccolta di rifiuti Aamps, esprimendo parere contrario. «Da una parte ieri in Consiglio – ha spiegato Cepparello – ho sentito il dovere di prendere posizione su un atto cosi’ importante per la città, opponendomi a una decisione che rischia di far ricadere sulle spalle delle aziende dell’indotto Aamps gli errori del pubblico e di portare la stessa azienda municipalizzata al fallimento. Dall’altra ho espresso un voto di protesta contro il mancato coinvolgimento del Consiglio comunale nel processo decisionale sulla questione Aamps. Ma votare significa essere partigiani e abdicare di conseguenza al ruolo superpartes legato all’incarico che fino ad oggi ho ricoperto».
Il sindaco: «Da Pd comportamento vergognoso» «Ancora una volta, tentando di strumentalizzare i lavoratori Aamps, che sono l’oro dell’aziendae che vanno tutelati e valorizzati, il Pd ha dimostrato ieri un comportamento vergognoso. Non tanto per i suoi consiglieri, ma al di fuori della balaustra in Consiglio, dove abbiamo assistito a un tentativo di far cambiare opinione a consiglieri democraticamente eletti». Così il sindaco Nogarin stamani ha commentato il Consiglio comunale di ieri sull’atto di indirizzo di Giunta su Aamps, emendato poi dalla stessa maggioranza con lo slittamento di una settimana dell’assemblea dei soci, per avviare la richiesta al cda dell’azienda del concordato preventivo in continuità. «La decisione è presa, e cioé che andiamo verso il concordato – ha aggiunto Nogarin – nel frattempo ci prendiamo una settimana per dialogare con le parti. L’assemblea dei soci di Aamps è rimandata di una settimana, ma la decisione è presa, sia in giunta che in consiglio. E quindi tanto per essere chiari non ripasseremo dal Consiglio». Poi, sulla revoca dell’assessore all’Ambiente Gordiani, arrivata oggi, e sui tre consiglieri M5s ‘dissidenti’ il sindaco puntualizza: «Sono giorni che lo sto ‘tenendo’, Gordiani, ma lo avevo già di fatto sfiduciato ieri. E’ carino che lo stesso assessore sia stato sostenuto sette mesi fa in una lettera proprio dai tre consiglieri Pecoretti, Mazzacca e Grillotti che ieri hanno votato contro. La loro posizione la vedremo poi. Ora abbiamo bisogno di far stemperare un po’ le cose – conclude il sindaco – In realtà il nostro gruppo è coeso, è un gruppo molto unito e molto determinato». Rossi: «Sindaco si impegni risolvere questione» Le questioni della Aamps di «sono questioni che riguardano la città di Livorno, e il sindaco deve impegnarsi a risolvere le questioni». Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. «Attribuire responsabilità – ha affermato – credo che serva a poco. La materia della raccolta dei rifiuti e’ materia comunale quindi l’autorità che su questo deve intervenire è senz’altro il sindaco. Anche altrove ci sono state situazioni di difficoltà che hanno visto i sindaci affrontare problemi non semplici, lo hanno fatto e penso che lo farà anche Nogarin a Livorno».
Mazzeo (Pd Toscanaa): «Nogarin e M5S inadeguati alla prova del governo» «Davanti all’immondizia per le strade e alla crisi di un servizio essenziale per una città, il movimento 5 Stelle forse avrà capito negli ultimi giorni che tra il dire e il fare c’è di mezzo il governare. Protestare e fare demagogia è certamente più semplice, ma amministrare una città è un’altra cosa» . Così il vicesegretario del PD della Toscana, Antonio Mazzeo, interviene sulla crisi dell’azienda comunale di rifiuti Aamps di Livorno dopo il Consiglio comunale di ieri. «La giunta Nogarin è allo sbando, l’approssimazione regna sovrana e i nodi delle promesse sono venuti al pettine. Cosa hanno fatto per Livorno in 18 mesi di governo? Hanno detto no all’ospedale, no alla Darsena Europa, no all’azienda unica dei rifiuti. Stiamo assistendo alla politica del caos: un assessore che insulta i lavoratori mentre uno di loro si sente male, l’assessore all’ambiente che manifesta il suo disaccordo sulla linea imposta da Grillo a Nogarin e viene cacciato, contrarietà tra gli stessi consiglieri M5S a procedere sulla strada indicata dal sindaco, la presidente del consiglio comunale che lascia. Il tutto sulla pelle di centinaia di lavoratori cui viene chiesto di fidarsi di una stretta di mano e di promesse che l’amministrazione sa di non poter mantenere. Perché se la strada scelta sarà quella del concordato, a decidere sarà il tribunale e non certo Nogarin, Beppe Grillo o il loro blog. La verità è, semplicemente, che per giustificare l’incapacità amministrativa ci si limita a dare la colpa a chi c’era prima e a delegare oggi ad altri le scelte che in un anno e mezzo non sono state mai fatte».