Vaccini obbligatori in Toscana per l’accesso al nido e alla scuola materna. La giunta regionale ha approvato stamani la proposta di legge presentata dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi che prevede che l’aver effettuato non solo le vaccinazioni obbligatorie, ma anche quelle raccomandate dal Piano nazionale prevenzione vaccinale costituisca requisito per l’iscrizione ai nidi d’infanzia, ai servizi integrativi per la prima infanzia e alla scuola dell’infanzia. Approvata dalla giunta, ora la proposta di legge seguirà l’iter per l’approvazione in Consiglio regionale. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore, la giunta approverà specifiche linee guida e modalità attuative della legge, anche tenendo conto dei casi in cui la vaccinazione deve essere omessa o differita, per accertati pericoli concreti per la salute del bambino, in relazione a specifiche condizioni cliniche. La legge sarà senz’altro in vigore per l’inizio del prossimo anno scolastico.
Il presidente Rossi: «La Toscana conferma ruolo attivo per proteggere salute di tutti» «Quella che abbiamo approvato oggi è una misura a tutela della salute pubblica di tutta la comunità – dichiara il presidente Enrico Rossi – In primo luogo dei bambini e soprattutto di quelli più deboli: quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e sono quindi i più esposti ai contagi. Con questo intervento consolidiamo ciò che di buono è stato fatto in questi anni e facciamo un ulteriore passo in avanti. La Regione Toscana ha oggi confermato di avere un ruolo attivo per proteggere e garantire la salute di tutti non lasciando campo aperto a involuzioni pseudoscentifiche o, per citare il presidente Mattarella riguardo ai vaccini, a ‘sconsiderate affermazioni prive di fondamento’».
L’assessore Saccardi: «Vaccinazione è atto di responsabilità» «La vaccinazione è un atto di responsabilità dei genitori nei confronti dei propri figli e dell’intera comunità – sottolinea l’assessore Saccardi – Vaccinare il proprio bambino vuol dire proteggerlo da tante malattie, oggi drasticamente ridotte proprio grazie ai vaccini. Ed è anche un gesto responsabile nei confronti di quei bambini che, per particolari patologie, non possono essere vaccinati e quindi sono più esposti al rischio di malattie. Negli ultimi anni anche in Toscana, come a livello nazionale, stiamo assistendo a un calo preoccupante della copertura vaccinale. Come Regione, a ottobre abbiamo varato la campagna “Dammi un vaccino” per ricordare a tutti che il vaccino è lo strumento più efficace e sicuro per la prevenzione delle malattie infettive. Ora abbiamo deciso anche di introdurre l’obbligo delle vaccinazioni per l’ingresso all’asilo nido e alla scuola materna».
Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale si pone l’obiettivo di mantenere una percentuale di copertura vaccinale del 95% per tutte le vaccinazioni, perché scientificamente garantisce una adeguata protezione di comunità (la cosiddetta immunità di gregge). Questa protezione è fondamentale sia per ridurre la circolazione dei patogeni, che per proteggere quella parte di popolazione che per reali controindicazioni mediche non può effettuare alcune vaccinazioni, o che non è in grado di rispondere al vaccino con un’adeguata risposta immunitaria. Negli ultimi tre anni in Toscana si sta assistendo a un calo che, anche se meno pronunciato di quanto accade nel resto d’Italia, porta le coperture vaccinali per tutte le vaccinazioni al di sotto della soglia del 95% (con la sola eccezione dell’antitetanica). Qualche esempio: per la polio nel 2012 la copertura era al 95,3%, nel 2015 è scesa al 94,9%; per la difterite, 96,5% nel 2012, 94,9% nel 2015; per l’epatite B, 95,1% nel 2012, 94,8% nel 2015. La flessione interessa anche le altre vaccinazioni del calendario regionale quali varicella, parotite, rosolia, morbillo, queste ultime oggetto, tra l’altro, di uno specifico programma nazionale di eliminazione. Anche qui, qualche esempio: morbillo, 91,1% nel 2012, 88,7% nel 2015; rosolia, 91,1% nel 2012, 88,6% nel 2015.