E’ ufficiale. il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna ha avviato le procedure per la candidatura del Parco alla Carta Europea del Turismo Sostenibile. «La Carta è uno strumento di sviluppo turistico locale – sostiene il presidente dell’ente Luca Santini -, un’altra opportunità che il Parco vuole dare ai suoi territori, perché credo fortemente che lo sviluppo socio economico delle comunità passi attraverso il turismo, un turismo sostenibile che sia in grado di produrre benefici economici tangibili e di promuovere comportamenti che si ispirano ai principi di questo auspicabile turismo».
La Carta Europea dello Sviluppo sostenibile nelle Aree protette La Carta è una certificazione e un processo, elemento centrale tra tutte le parti interessate a sviluppare una strategia comune ed un piano d’azione per lo sviluppo turistico a partire dall’analisi approfondita del contesto locale e del territorio. L’elemento centrale della Carta è la collaborazione tra tutte le parti interessate a sviluppare una strategia comune ed un piano d’azione per lo sviluppo turistico, sulla base di un’analisi approfondita della situazione locale. L’obiettivo è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento della gestione del turismo nell’area protetta a favore dell’ambiente, della popolazione locale, delle imprese e dei visitatori.
EUROPARC Federation La CETS è coordinata da EUROPARC Federation che gestisce la procedura di conferimento della carta alle aree protette e coordina la rete dei parchi certificati. EUROPARC Federation, organizzazione paneuropea politicamente indipendente costituita da enti di gestione e specialisti di più di 400 aree protette nazionali di oltre 35 Paesi e rappresenta il riferimento obbligatorio della politica turistica delle aree protette dell’Unione Europea. In Europa 119 parchi hanno ottenuto la Carta, in Italia 20. «Parole come sinergia, collaborazione, partecipazione e dialogo – continua il presidente Santini – costituiscono un principio valido da seguire per tutte le attività del Parco, e la scelta della Carta è sicuramente una scelta strategica perché oggi risulta fondamentale per crescere sentirsi parte di una rete italiana ed europea di aree protette con cui confrontarsi e con cui svolgere attività di promozione integrata. Quindi il dialogo con i soggetti del territorio, privati e pubblici, può con la Carta trovare un’ulteriore possibilità e soprattutto rappresentare un momento di condivisone degli obiettivi».
La Carta, una certificazione e un processo Aderire alla Carta va ben oltre il riconoscimento formale da parte dell’EUROPARC Federation, della corrispondenza della strategia dell’area protetta e dell’impresa ai principi del turismo sostenibile. Lo strumento con il quale si concretizza la Carta è un piano d’azione quinquennale costruito in collaborazione tra il Parco, gli operatori, le istituzioni e gli abitanti e che riflette la strategia dell’Ente nel settore del turismo sostenibile dove per turismo sostenibile si intende uno sviluppo che abbia cura della protezione delle risorse, che sia vitale e socialmente equo. Da un punto di vista metodologico, la Carta prevede 3 fasi, tutte basate sulla cooperazione tra i diversi soggetti del territorio: fase della conoscenza, fase della co-progettazione, fase dell’implementazione e attuazione.
I 10 principi della Carta La CETS è basata su 10 principi che ne ispirano l’azione e che sono sottoscritti da tutti i partecipanti al processo della Carta. Lavorare in partnership: coinvolgere tutti coloro che sono implicati nel settore turistico dell’area protetta, per il suo sviluppo e la sua gestione; Elaborare una strategia: predisporre e rendere effettiva una strategia per il turismo sostenibile ed un piano d’azione per l’area protetta con la responsabilità di tutti gli attori coinvolti; Tutelare e migliorare il patrimonio naturale e culturale: proteggere le risorse da un turismo sconsiderato e ad alto impatto; Qualità: garantire ai visitatori un elevato livello di qualità in tutte le fasi della loro visita; Comunicazione: comunicare efficacemente ai visitatori le caratteristiche proprie ed uniche dell’area; Prodotti turistici specifici locali: incoraggiare un turismo legato a specifici prodotti che aiutino a conoscere e scoprire il territorio locale; Migliorare la conoscenza, formazione: potenziare la conoscenza dell’area protetta e dei temi della sostenibilità tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico; Qualità della vita dei residenti: assicurare che il sostegno al turismo non comporti costi per la qualità della vita delle comunità locali residenti; Benefici per l’economia: accrescere i benefici provenienti dal turismo per l’economia locale; Monitoraggio dei flussi, riduzione degli impatti: monitorare i flussi di visitatori indirizzandoli verso una riduzione degli impatti negativi.