«Il paese di Saline di Volterra diventi "zona franca" rispetto alle concessioni minerarie che adesso si spartiscono il paese stesso quasi come se non esistesse. A questo si accompagni l'ampliamento della fascia di rispetto dall'abitato e dagli insediamenti produttivi». Sono queste alcune delle richieste di sollecitazioni che il Sindaco di Volterra Marco Buselli ha sottoposto al deputato del M5S Massimo Artini che ha svolto un sopralluogo itinerante tra gli effetti delle estrazioni minerarie della Solvay sul territorio.
«Ad oggi – ha detto il Sindaco – non è possibile calcolare con precisioni gli effetti provocati dall'acqua che viene introdotta nel sottosuolo per sciogliere i banchi di salgemma, ma, in attesa di uno studio attendibile sugli effetti nel sottosuolo, si raddoppi precauzionalmente la fascia di rispetto. E' comunque ormai chiaro che, essendoci una serie di criticità irrisolte di carattere ambientale con variabili ancora tutte da vagliare, una valutazione di impatto ambientale trentennale su materie delicate come questa, è una vera e propria contraddizione. – ha aggiunto Buselli – Mi auguro che il Tar confermi questa impostazione».
Proprio in questa direzione il prossimo 18 giugno il Comune di Volterra terrà anche un incontro pubblico per permettere l'illustrazione dello studio de CNR sull'invaso di Puretta.
Infine, il Sindaco Buselli ha informato il deputato relativamente ai canoni minerari. A fronte di oltre due milioni di euro che annualmente Solvay gira a Regione e Stato, sul Comune di Volterra sono arrivati, per tutte le concessioni minerarie presenti sul territorio, appena 41.038 euro nel 2010 e 51.791 euro nel 2011.
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