«Disoccupazione=disperazione», «Salviamo cave, imprese e lavoratori», «Le cave non si toccano» e «Contro la chiusura delle cave, per il lavoro e per lo sviluppo». Sono solo alcuni degli striscioni mostrati questa mattina fuori dalla sede della Regione Toscana, in via Cavour a Firenze, che circa 300 manifestanti hanno esposto per protestare contro l’approvazione del piano paesaggistico che, secondo i cavatori di marmo della zona di Massa e Carrara, non tutela nè il territorio e nè il lavoro.
Fillea Cgil: «Consiglieri senza versione finale del testo su cui dovranno discutere» In particolare a manifestare sono stati i rappresentanti della Fillea Cgil del nord della Toscana. «Al momento i consiglieri regionali non dispongono della versione finale del testo sul quale dovranno prima discutere e poi deliberare, tutto questo è inammissibile a poche ore da un voto che segnerà in maniera indelebile il futuro di uno dei settori trainanti dell’economia della Regione Toscana, uno dei pochi che non arretra, anzi cresce in una congiuntura estremamente difficile» spiegano i rappresentanti del Coordinamento delle imprese lapidee apuo-versiliesi che contestano il metodo scelto dalla Regione Toscana, metodo che a loro avviso ha portato al testo finale del Piano di indirizzo Territoriale. «Il testo è il frutto di compromessi al ribasso, concessioni dell’ultimo minuto del Governatore Rossi all’ideologia dell’assessore Marson e del suo gruppo di intellettuali – aggiungono dal coordinamento imprese apuo-versiliesi -. Il testo che riconosciamo e chiediamo di votare è solo quello uscito dalla VI Commissione. I paesaggi di cava, i blocchi di marmo, i cavatori, sono tutti parte integrante della Toscana che abitiamo e che amiamo, e che non lasceremo morire per mera ideologia».
Donzelli (Fratelli d’Italia): «Vogliamo tempo per studiarlo, sennò ce lo prendiamo con la forza» Proprio mentre il Consiglio regionale sta approvando in queste ore proprio il nuovo testo al piano paesaggistico, al fianco dei cavatori di marmo si sono schierate le opposizioni. «No allo strumento del Piano del paesaggio con un emendamento che non conosciamo» ha detto questa mattina il forzista Nicola Nascosti. Gli ha fatto eco il suo capogruppo Giovanni Santini: «Ad ora i consiglieri non hanno ricevuto l’ultima, ennesima versione, sulla quale dovrebbero votare». Il più duro fra gli interventi della mattinata in consiglio regionale è stato il rappresentante di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli. «Di fatto c’è un nuovo piano del paesaggio, oggi ci verrà consegnato e chiederanno di votarlo: ovviamente vogliamo tempo per studiarlo, perché altrimenti ce lo prendiamo a forza, il tempo, a suon di emendamenti.- ha spiegato Donzelli, sceso dal secondo piano di Palazzo Panciatichi per portare solidarietà ai cavatori di marmo – Rossi ieri ha raccontato una novellina della buonanotte, perché non vediamo ancora com’è stato scritto», ha detto Donzelli, secondo cui «nella lotta fra la lobby del mattone e quella degli ambientalisti ci ha perso la Toscana. Rossi ha ceduto un po’ a una parte e un po’ a un’altra, e non ha realizzato un piano che pensasse allo sviluppo della Toscana. La Regione ha fatto scegliere a Roma il piano paesaggistico, Roma affida alla Germania le proprie scelte, vorrei capire gli eletti del Pd cosa si fanno eleggere a fare: solo per tenere una poltrona?».
L’approvazione slitta a venerdì Intanto slitta a venerdì l’approvazione del piano paesaggistico. Questo pomeriggio alla riapertura della seduta del Consiglio regionale, in seguito alla conferenza dei capigruppo, il presidente dell’assemblea Alberto Monaci ha annunciato che oggi verranno lette le relazioni di maggioranza e di minoranza sul lavoro in commissione, mentre la discussione e il voto sono fissate per venerdì, con tempo limite fino alle 19.30 di domani sera per presentare emendamenti.