Il re è nudo aveva scritto domenica scorsa la cronista de La Nazione Cecilia Marzotti riferendosi al sistema Siena che in pochi mesi è andato definitivamente e rapidamente in soffitta. Oggi, dopo la presentazione dei dati della semestrale di Banca MPS, le dichiarazioni di ieri sera del suo presidente Alessandro Profumo e la conferma che la “senesità" della banca non esiste più, c’è un interrogativo che insieme a molti altri merita una risposta. Cosa ne dobbiamo fare dell’articolo 4 dello Statuto del Comune di Siena? Tanto per rinfrescare la memoria ai più: “Il Monte dei Paschi di Siena è stato creato per voto della Magistratura e del popolo senese con rescritto Granducale del 30 Dicembre 1622 e legalmente costituito con strumento di fondazione del 2 Novembre 1624, onde avessero fecondo sviluppo, ordinamento e regola con privato e pubblico vantaggio per la città e Stato di Siena, le forme di attività creditizia svolte in aggiunta alle sovvenzioni su pegno del secondo Monte di Pietà di Siena, istituito il 14 Ottobre 1568 e poi riunito al Monte dei Paschi dalla sua fondazione”.
E ancora “In virtù dello storico e tradizionale rapporto tra la città e il Monte dei Paschi di Siena, il Comune di Siena è beneficiario di parte degli utili della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, nomina la metà dei membri della Deputazione Generale della Fondazione, scelte fra persone domiciliate in Siena e/o nella sua Provincia. La potestà di nomina è attribuita al Sindaco sulla base degli indirizzi definiti dal Consiglio Comunale.” Per finire con un bel “A tutela degli interessi della comunità senese, i Deputati nominati nella Fondazione del Monte dei Paschi di Siena dovranno attenersi alla mozione programmatica definita con apposito atto dal Consiglio comunale”. Ai cittadini di Siena e provincia occorre che qualcuno dia finalmente spiegazioni. Oppure, in alternativa, oltre alla revisione dello statuto della Fondazione MPS può iniziare la revisione anche di quello del Comune di Siena.
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