PESCIA – Il Mercato dei fiori di Pescia è salvo. Martedì 19 marzo partiranno i lavori di adeguamento strutturale dell’edificio, uno dei mercati all’ingrosso attivi più grandi d’Italia ma anche un’opera ingegneristica che figura tra le costruzioni di interesse storico-artistico realizzate sul territorio nazionale dal 1945 ad oggi.

Tre milioni di euro l’ammontare dell’intervento finanziato per due milioni dalla Regione Toscana e un milione dal Comune di Pescia.

Il Mercato dei Fiori di Pescia – il Mefit, chiamato il ‘nuovo’ mercato perché sostituì nel 1988 quello, oramai diventato piccolo, realizzato negli anni Cinquanta – è stato progettato negli anni Settanta e sorge vicino alla stazione ferroviaria. Si contraddistingue architettonicamente per sei doppi pennoni posti su due lati opposti e sostenuti da tiranti in acciaio e grandi vetrate: conta la superficie coperta senza pilastri più ampia d’Italia, un quadrato di oltre un ettaro che ospita il salone delle contrattazioni, a cui si aggiungono lateralmente 89 magazzini per una superficie quasi identica, cinquantacinque box per 1900 metri quadrati, serre per 1.875 e un’area a verde per 25.500, oltre agli uffici, i parcheggi e l’area di carico e scarico. Una struttura attivissima. Ma l’edificio necessitava di un’adeguamento strutturale, non più rinviabile, e senza l’intervento della Regione rischiava la chiusura.

Quando il Mercato dei fiori di Pescia fu costruito, era di proprietà del Ministero dell’agricoltura. Poi, negli anni Duemila, è passato alla Regione (assieme alla competenze agricole); dal 2016, in base ad un legge regionale approvata nel 2009 ed un successivo accordo di programma, la proprietà è stata trasferita al Comune, che dal 2013, tramite un’azienda speciale, cura anche il servizio di mercato all’ingrosso, dopo il fallimento del consorzio Comicent.

Il Mercato dei fiori di Pescia torna a sperare. Due milioni di euro dalla Regione Toscana (agenziaimpress.it)

Il mercato all’ingrosso è infatti un punto di riferimento per cinquecento produttori agricoli, ma vi girano attorno centinaia di aziende, dai commercianti ai trasportatori per finire ai servizi: in tutto si arriva a circa quattromila addetti. L’intervento sull’edificio, che sarà realizzato grazie al contributo della Regione, servirà a renderlo da subito di nuovo sicuro e quindi successivamente idoneo rispetto alle mutate norme in materia di sicurezza ed antincendio, oltre a supplire alla manutenzione ordinaria straordinaria che negli ultimi anni non è stata realizzata.

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