Anche il marmo di Carrara può aspirare a diventare Igp. La Commissione europea ha proposto di estendere l’Indicazione geografica protetta (Igp) ai prodotti non agricoli, per preservare il patrimonio europeo: dal marmo di Carrara al tartan scozzese.
Primo step sondare le posizioni degli Stati membri La Commissione oggi ha lanciato una consultazione agli Stati per raccogliere le loro posizioni. Bruxelles è convinta che nel mondo globalizzato i consumatori cerchino il modo di identificare prodotti autentici, originali, e si aspettano che la qualità e le caratteristiche specifiche descritte, corrispondano a realtà. L’Igp identifica la provenienza geografica dei prodotti, richiamando la particolarità legata a quella località. Il vino di Bordeaux wine, il vetro di Murano, il prosciutto di Parma sono solo alcuni esempi. Ma i prodotti tipici di un luogo, non agricoli, come ceramiche, marmo, coltelli, scarpe, tappeti, strumenti musicali, ad oggi non hanno protezione riconosciuta a livello europeo, ma solo nazionale. «La Ue e’ ricca di prodotti basati su tradizioni e metodi specifici, spesso radicati nel patrimonio culturale e sociale di una specifica località, che hanno in quanto tali un potenziale economico enorme che al momento non è sfruttato appieno», ha detto il commissario al mercato Interno Michel Barnier secondo cui estendere l’Igp potrebbe essere un grande aiuto per le pmi e le Regioni.