Un’edizione speciale dell’ultimo grande Molière, impregnata della memoria di un allestimento passato e felice e incarnata da un attore di solito solo sul palco, a divertire con gusto e rigore. Gioele Dix è Argan ne “Il malato immaginario” con la regia di Andrée Ruth Shammah e la produzione del Teatro Franco Parenti, in una messinscena che si rifà a quella fortunata degli anni Ottanta proprio con Franco Parenti. Al Teatro della Pergola di Firenze fino a domenica 11 dicembre.
Lo spettacolo L’Argan di Gioele Dix, attore al culmine della sua maturità artistica, è confinato in una sorta di limbo odoroso di unguenti e medicinali, spreca la sua vita fra poltrona, lettino, toilette, clisteri, salassi. Sotto la candida cuffia a pizzi, nella vestaglia bianca, nelle calze bianche molli sui piedi ciabattanti, si trova una debolezza a volte innata, un’incapacità genetica di prendere qualsiasi decisione. Il suo alter ego è Antonietta, detta anche Tonina, interpretata da Anna Della Rosa, una cameriera tuttofare, che il padrone vive spesso come un incubo, un’impicciona sempre presente che vede tutto e tiene in mano tutto, a partire dal destino dei padroni.