La disoccupazione sale al 9%, ma intanto aumentano gli occupati anche in Toscana: sono 12mila in più nel raffronto tra il secondo trimestre 2016 e gli stessi tre mesi del 2015. In percentuale, sono di meno rispetto alla media nazionale e al centro Italia – lo 0,8% contro il 2 e l’1% – ma va detto che la Toscana aveva patito meno del resto del Paese la perdita di posti di lavoro in conseguenza della crisi. Dunque, anche la curva della ripresa risulta più lieve. Lo dice un report della Regione Toscana che sottolinea come stiano crescendo, inoltre, anche i toscani che cercano un posto di lavoro: il dato in questo caso ha come contrappeso un aumento del tasso di disoccupazione, ma si tratta di un effetto statistico.
Il commento «Si può leggere anche come un segno di ripresa – commenta l’assessore toscano al Lavoro, Cristina Grieco -. Vuol dire che c’è più ottimismo, che nel mercato del lavoro c’e’ movimento e che chi, fino a ieri era rassegnato, ora si e’ rimesso in moto. Letto poi assieme all’aumento degli occupati, non può che essere bene augurante».
Numeri del lavoro in Toscana Il servizio statistica della Regione ha aggiornato le serie storiche di occupati e forze lavoro, sulla base dei dati divulgati il 12 settembre dall’Istat, l’istituto di statistica nazionale. La rilevazione si basa come sempre su interviste telefoniche e la proiezione dice che le persone in cerca di lavoro in Toscana erano quasi 2 milioni tra aprile e giugno 2015 e sono salite a 1,732 milioni negli stessi tre mesi del 2016. In centro Italia la crescita è stata di 29mila persone. Gli occupati sono passati invece, in Toscana, dai 1,565 milioni nel secondo trimestre 2015 a 1,577 milioni l’anno successivo: 12mila persone in più appunto, lo 0,8%. Anche nel primo trimestre dell’anno, rispetto agli stessi tre mesi del 2015, erano cresciuti: 14mila unità in più. Quanto al tasso di disoccupazione, in Toscana per effetto del maggior numero di persone che si sono rimesse a cercare lavoro (e che ancora, nel momento della rilevazione, non lo avevano trovato) è salito nel secondo trimestre 2016 al 9%, dall’8,5% che era un anno prima. Nel primo trimestre era comunque il 10,2%.