Circa mille persone erano presenti ieri sera Teatro Puccini di Firenze dove si è svolta l’iniziativa che ha chiuso la campagna elettorale a sostegno del candidato alla rielezione come presidente della regione Toscana Enrico Rossi. Il primo ad arrivare al ‘Puccini’ è arrivato Enrico Rossi, accompagnato dal segretario regionale Dario Parrini. «È stata una campagna elettorale impegnativa – ha detto il candidato governatore – noi abbiamo proposto tanti temi ma è mancato un confronto vero con gli altri candidati che hanno lanciato insulti e invettive”. Rossi ha anche lanciato un ultimo appello contro l’astensionismo. L’importante è che domenica si vada a votare, comunque si voti».
Rossi e gli impresentabili Il candidato governatore del Pd ha anche commentato la vicenda del giorno ovvero la comunicazione della lista dei cosiddetti impresentabili da parte della commissione anti-mafia che vede la presenza anche del candidato alla regione Campania Vincenzo De Luca. «L’unico commento che mi viene è che la sera prima delle elezioni, prima può avere un significato, altrimenti è difficile sostenere che non influenzerà in qualche modo la campagna elettorale, almeno laddove ci sono. L’unica cosa che mi chiedo è se non era il caso di dirlo prima e non la sera della chiusura della campagna elettorale. Questo è solo il punto, però la commissione avrà avuto le sue ragioni. Io conosco De Luca, per quello che lo conosco è una persona perbene poi se si è comportato male ne risponderà davanti alla procura. Ne ha risposto e ne risponderà per altre vicende – ha concluso Enrico Rossi -. Non credo che sia una persona disonesta, infatti non è di questo che si discute, quanto i comportamenti, uno stile di governo che anche a me non piace, è il suo però non mi piace».
Renzi a sostegno di Rossi Ma la vera guest star della serata di ieri è stato il premier Matteo Renzi che ha voluto partecipare all’ultima data di Rossi prima del voto di domenica prossima. «Enrico Rossi, grazie al nostro e al vostro aiuto sarà confermato domenica, non posso dire della regione più bella d’Italia, per ovvi motivi, ma presidente della regione più bella del mondo, perché non è conflitto di interessi – ha attaccato nel suo intervento il presidente del Consiglio -. Stiamo facendo qualcosa di importante. Finalmente abbiamo tolto di dosso al Paese un po’ di polvere. Noi ci portiamo nella storia di tutti i giorni gente che ci ha anche lasciato: penso a Meme Auzzi o ad Alessia Ballini. Non siamo un elenco indistinto di donne e di uomini, siamo una comunità. Il Pd è questo. In questi momenti di difficoltà voglio dire che il Pd non è semplicemente un accozzaglia di gente ma è una comunità. Spero che nasca il Partito repubblicano a destra, che sia forte, non troppo, che sia fortino, fortuccio, tale da dare alla politica una dimensione di civiltà . Che non aspetta come fanno Grillo e Salvini, che accada una tragedia per montarci su un carico di odio e di cattiveria”. Poi l’appello al voto e soprattutto al voto per il centrosinistra. Se non ci sono a questo giro i delusi del centrodestra quando mai ci saranno? Quindi dobbiamo andare a prenderceli, e lo dobbiamo fare su temi considerati di altri». Chiusura della serata per il premier con l’incontro all’esterno del ‘Puccini’ con un gruppo di insegnanti di sostegno precari. «Guardate la differenza – ha detto loro dopo avergli spiegato di essere a conoscenza della loro situazione -: sulla legge elettorale ‘prendere o lasciare’. Sulla scuola invece ne parliamo».