La compagnia Namastè Teatro salirà sul palco del Teatro Reims di Firenze con “Il gatto in cantina” classico di Nando Vitali con le musiche di Salvatore Allegra e la regia di Sandra Morgantini. La commedia sarà portata in scena sabato 21 novembre alle ore 21 con repliche il 22, 28 e domenica 29 alle ore 16:45.
Opera un po’ buffa e un po’ seria I personaggi della commedia sono interpretati da un cast composto da attori come Stefano Acciarino, Marco Consorti, Fabio Cabras, Giada Capanni, Barbara Danze, Michele Fabbri, Sandra Morgantini, Andrea Nardi e Rita Serafini che hanno voluto riproporre gli autori classici con allestimenti in cui possano prevalere la purezza del linguaggio e la scenografia non improvvisata e tutto questo con lo scopo di rendere le giuste atmosfere senza trascurare il divertimento. Si tratta di un’opera divertente che fa parte del teatro fiorentino d’autore, un po’ buffa e un po’ seria in cui non mancheranno il romanticismo e l’amore sia scanzonato sia strappalacrime.
La trama Le vicende si svolgono nella prima metà dell’800, in particolare negli anni che precedono l’Unità d’Italia e sono ambientate in una villa di campagna sulle colline di Firenze in cui vivono da poco più di un mese Antonio e Carlotta una giovane coppia di sposi ancora in luna di miele. Il loro è un matrimonio fresco e felice che diventerà un pizzico amaro a causa di una presenza scomoda in casa, ovvero la zia Giuditta che insieme alla figlia Graziella romperà questa pace. La zia non sopporta le effusioni pubbliche dei due sposini e Graziella è una ragazza timida e succube della mamma, tanto che ben presto Antonio mal sopporterà la loro presenza. Antonio, quindi, vorrebbe trovare il modo di rimandare zia e cugina a Firenze, ma nello stesso tempo, non può essere brusco per paura di rimanere fuori dall’eredità, così, inspirato dal gatto che ha messo in cantina per scacciare i topi, cerca di far innamorare Graziella per liberarsi delle due insopportabili ospiti, ma dove trovare il suo…..gatto?? Il giovane sposo pensa al da farsi e non gli rimane altro che trovare un bel giovanotto (“un gatto”) che mangi d’amore la giovane Graziella. Non a caso il giovanotto compare all’improvviso e al momento giusto: è l’amico Giovanni che si presenta in villa e che Antonio non esita ad ospitare, dimenticando, però, di fare i conti con uno dei suoi vizi e cioè la sua passione per le donne, ma il vero problema sta nella sua fama di essere un corteggiatore di donne sposate. A questo punto Antonio, per far convergere l’attenzione dell’amico sulla cugina, fa passare quest’ultima per la propria moglie e, così, la situazione innesca una successione di comici equivoci.
di Marianna Giardina