curva fiesoleLa partita più importante della sua stagione la Fiorentina la dovrà vivere nell’insolito ruolo di spettatrice e tifosa della Juventus. Infatti molto del mondo viola del futuro si giocherà allo stadio ‘Olimpico’ di Roma dove i bianconeri sfideranno il Milan nella finale di Coppa Italia che assegnerà l’ultimo trofeo di questa stagione. I riflessi però della gara però incideranno anche sul futuro di Gonzalo Rodriguez e compagni che nel caso di vittoria della Vecchia Signora, saranno come quinti classificati in serie A, direttamente qualificati alla prossima fase a gironi di Europa League; altrimenti in caso di trionfo rossonero, i gigliati si vedranno costretti a disputare ben due turni preliminari prima eventualmente di accedere all’ex Coppa Uefa, con tutte le controindicazioni del caso, da una preparazione fisico-atletica sui generis, ed il non poter contare su tutti quegli elementi che in casa viola risponderanno alle convocazioni per le rispettive nazionali fra Europeo e Coppa America.

Viola a Europei e Coppa America Del primo gruppo fanno parte sia i vari Tatarusanu, Kalinic e Badelj, che soprattutto Bernardeschi ed Astori che in queste ore sono sottoposti ad un vero tour de force da parte del c.t. azzurro Antonio Conte che li ha chiamati con sé a Coverciano per i tre giorni di stage anticipatori del ritiro della Nazionale italiana pre ‘Francia 2016’, che inizierà soltanto la prossima settimana.

Diego e Andrea Della Valle
Diego e Andrea Della Valle

Futuro viola Nel week-end sono attese novità in casa viola anche per ciò che riguarda il futuro assetto dirigenziale. Dovrebbero tornare da un viaggio in Oriente gli azionisti di maggioranza del club, Diego ed Andrea Della Valle. Ed insieme al presidente esecutivo Mario Cognigni sarà presa la decisione finale sul d.s. viola che si dovrà occupare del calciomercato estivo 2016. Ballottaggio aperto fra Daniele Prade’, attuale figura di riferimento per le trattative nella sede gigliata in via Manfredo Fanti a Firenze, che però ha il suo contratto in scadenza a giugno 2016, e Pantaleo Corvino, che deve risolvere il suo rapporto di fine lavoro con il Bologna e che una parte importante della società gigliata rivorrebbe alla propria corte. Tutti gli scenari in questo senso sono possibili, con nel frattempo un doppio addio ufficiale nelle ultime ore. Il primo è stato al veleno ed è firmato Vincenzo Guerini. L’ex club manager della Fiorentina, scelto cinque anni fa dai fratelli Della Valle come punto di contatto fra società e spogliatoio gigliato, una volta avuta notizia della sua mancata conferma, si è scagliato a mezzo stampa contro l’attuale allenatore Paulo Sousa, reo a suo avviso di averlo emarginato senza comunicargli direttamente il mancato gradimento della sua presenza ad assistere agli allenamenti viola al centro sportivo.

Viola odi et amo Parole al veleno contro il mondo viola anche da parte di Mario Gomez, che reduce da un ottimo campionato al Besiktas in Turchia, sta evidentemente cercando di forzare la mano per una sua possibile rescissione del contratto con la società gigliata. «Ho fatto un errore andando alla Fiorentina. – ha detto – Ho scelto troppo in fretta e mi pento di questo. Alla Fiorentina mi dissero che sarebbero arrivati nuovi giocatori e che avremmo fatto buone cose in Europa ma ciò non è stato fatto. Il periodo in viola è stato per me piuttosto deludente». Chi invece ha salutato Firenze senza fare polemica alcuna è stato ieri l’ex capitano gigliato Manuel Pasqual che dopo 14 anni di militanza in maglia viola, ha visto non prolungato il proprio contratto in scadenza il 30 giugno prossimo. «Ho un unico rimpianto nel lasciare la Fiorentina, quello di non dire che ho fatto tutta la carriera in serie A con la Fiorentina perchè ci speravo e ci tenevo. – ha sottolineato Manuel Pasqual – Un rimpianto c’è anche per non essere riuscito a vincere nulla anche perchè per un calciatore vincere qualcosa con la propria squadra è l’apice della propria carriera. Sapevo che non avrei potuto vincere la Champions League con la Fiorentina, ma eravamo arrivati vicini a poter vincere la coppa Italia e l’Europa League e non toccare quella coppa, essendo capitano, dopo esserci arrivato ad un passo, mi turba e vado via con questo rammarico».