«La sostenibilità non può prescindere dalla adeguatezza delle prestazioni e dall’equità inter e intra generazionale. E, quindi, è sempre più importante imparare a pensare alla pensione appena si inizia a lavorare». Un messaggio ribadito più volte da Paola Muratorio, presidente di Inarcassa, negli incontri organizzati dall’Associazione in tutta Italia, da fine marzo a metà maggio, con l’obiettivo di condividere le linee di intervento della riforma necessaria per la “Sostenibilità a 50 anni”, e ribadito anche nell’incontro che si è tenuto a Roma di fronte ad una vasta platea di iscritti. Sono 16.667 gli iscritti ad Inarcassa nel Lazio, di cui 6.065 ingegneri e 10.602 architetti. In provincia di Roma gli iscritti sono 13.432, con 4.536 ingegneri e 8.896 architetti. Sul sito di Inarcassa – www.inarcassa.it – da oggi è in visione un video speciale sulle linee guida della riforma, già condivise con gli associati negli incontri svolti in tutta Italia, che dopo Roma, vedrà l’ultimo appuntamento a Bergamo (l’11 maggio).
Obiettivo trasparenza presidente Muratorio ha dato alcune certezze, in questa fase di riforma verso il sistema contributivo. «Nessuno prenderà di pensione meno di quello che avrà versato»; «Per quanto riguarda l’età pensionabile sarà aumentata la flessibilità in uscita; inoltre, non toccheremo le aliquote contributive, se non su base volontaria, per il contributo soggettivo». La grande trasparenza del sistema contributivo permetterà a ciascuno di vedere sempre, sul proprio conto individuale, i contributi versati in più. Naturalmente è un conto virtuale, come quello della famosa “busta arancione della Svezia”, paese faro in Europa per la sostenibilità e l’equità dei sistemi previdenziali.
La legislazione Il Decreto 201 del 6 dicembre 2011 – ricordiamo – impone alle Casse Professionali di adottare, entro il prossimo 30 settembre, misure volte ad assicurare l’equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di cinquant’anni. In assenza di queste garanzie, la legge prevede, con decorrenza dal 1° gennaio 2012, l’introduzione del metodo di calcolo contributivo, in forma pro rata (e un contributo di solidarietà dell’1% a carico dei pensionati nel 2012 e 2013).
Innalzamento delle quote Inarcassa, come spesso ribadito dal presidente Muratorio “ha sempre preferito essere parte attiva piuttosto che passiva di fronte ad obblighi calati dall’alto. E in questa riforma, come in quelle che l’hanno preceduta, rivendichiamo il diritto di autogovernarci”. Con la riforma del 2008, entrata in vigore a marzo 2010, Inarcassa garantisce ad oggi la sostenibilità a 30 anni. “Abbiamo avuto conferma – ha spiegato nei diversi incontri la Muratorio – che l’innalzamento dell’aliquota contributiva è stata un’iniziativa saggia perché sommando l’aliquota soggettiva più una quota parte integrativa, riusciremo ad avere esattamente l’aliquota che la Svezia paga per assicurare le sue prestazioni di primo livello».
Uno sguardo al futuro «La riforma che Inarcassa si appresta ad effettuare – ha sottolineato il Vice presidente Giuseppe Santoro – grazie ai meccanismi che stiamo studiando, è una riforma a favore di ogni generazione, quelle precedenti e future, dove ogni generazione contribuirà insieme all’altra a garantire una prestazione previdenziale equa per tutti». Muratorio non ha mancato di porre l’attenzione sul futuro dei giovani: «Nel contributivo – ha aggiunto – è importante risparmiare per tempo. Poiché i nostri giovani iscritti per cinque anni pagano il 50% dei contributi, con il sistema di calcolo contributivo questa agevolazione gli da una possibilità futura di minore pensione. Per fare in modo quindi che i giovani abbiamo un ingresso nella previdenza agevolata rispetto alla previdenza pubblica, possiamo prevedere un contributo virtuale sulle posizioni individuali di questi colleghi – a condizione che raggiungano l’anzianità contributiva con Inarcassa – accreditando sui loro conti individuali il 100% della pensione». Muratorio ha poi ribadito il dato negativo della mancanza di lavoro: «L’aspetto fondamentale in questa fase è il lavoro, auspichiamo che questo drammatico momento possa essere superato – ha detto -, confidiamo pertanto che il ministro Passera metta in campo i 40-50 miliardi di euro per le infrastrutture che potranno far girare l’economica italiana».