castagna-riccioOltre il 90% di castagne in meno nel giro di 3 anni. Un calo significativo per la Val di Merse dove la presenza del cinipide galligeno sta mettendo a serio repentaglio la castanicoltura locale. È su questo aspetto che ha posto l’accento il convegno “Il castagno oggi” che si è tenuto a Monticiano, nella sala consiliare, organizzato da amministrazione comunale e Confederazione Italiana Agricoltori di Siena, in collaborazione con l’Associazione Cipa.at-Sviluppo Rurale di Siena. Il seminario ha analizzato lo stato di salute del castagno e le prospettive di rilancio per la castanicoltura nel Comune di Monticiano e in tutta la Val di Merse. Il progetto ha dato seguito all’attività di diffusione sul territorio dell’insetto antagonista naturale del cinipide, il Torymus Sinensis, avviata da parte della Regione Toscana. Il confronto a Monticiano ha fatto il punto sull’andamento degli attacchi del cinipide nel comune, focalizzandosi inoltre sui risultati ottenuti attraverso i lanci di Torymus, esperienze di altri enti e associazioni, prospettive e opportunità di finanziamento previste dai nuovi bandi del PSR e PIF della Regione Toscana per il recupero dei castagneti da frutto. I castanicoltori della Val di Merse e della Montagnola Senese hanno manifestato la necessità di costituire una Associazione per tutelare il castagno e per promuovere e sostenere le produzioni castanicole locali.

«La lotta biologica al cinipide è una componente fondamentale per il mantenimento dei castagni e della loro produttività – commenta Lamberto Ganozzi, tecnico della Cia Siena, che ha rappresentato la Confederazione all’incontro di Monticiano -. Si tratta di una questione di primaria importanza per il territorio. L’espansione del parassita deve essere monitorata, controllata e fermata per la grande importanza che ha la castanicoltura non solo in Val di Merse ma in tutto il territorio della provincia di Siena. Fare sistema, tra enti pubblici, associazioni e operatori del settore diventa oggi una componente essenziale per procedere in un percorso virtuoso – conclude Ganozzi -: sicurezza normativa, pulizia e cura delle superficie boschive sono fattori di fondamentale importanza per il mantenimento del comparto. In tal senso sarà fondamentale un confronto costante con la Regione Toscana per poter fornire, ai nostri agricoltori, gli strumenti necessari per il mantenimento della loro attività».