Soltanto ieri l’appello del sindaco di Siena Bruno Valentini: «accantoniamo le polemiche, lavoriamo insieme per la nostra città» in riferimento alla bagarre mediatica che si sta sviluppando intorno al futuro del Santa Maria della Scala e in merito alla candidatura a capitale europea della cultura 2019. Un contenzioso tra voci che si rincorrono sollevato dopo il botta e risposta tra il primo cittadino e Tomaso Montanari intervenuto in merito sulle colonne de Il fatto Quotidiano (leggi).
Sotto una sorta di controllo politico Ma l’appello del sindaco non deve essere arrivato alle orecchie della sua maggioranza, o meglio dei consiglieri comunali del Pd che oggi si trovano ad una spaccatura. Ad intervenire per primo è stato il consigliere Simone Vigni che tramite un comunicato stampa ha sottolineato: «Oggi il complessoè finito sotto una sorta di controllo politico, gestito da una posizione organizzativa che ha come riferimento l’organo politico, denominato “staff del sindaco”. Si tratta di un fatto inedito, che ci lascia alquanto perplessi, dal momento che fino al 1998 le attività del Santa Maria della Scala erano state organizzate dall’Amministrazione Comunale, attraverso un Comitato Permanente di alto profilo, poi era stata costituita l’Istituzione, poi dal 2006 al 2011 era stato affidato ad un dirigente a tempo pieno, e dal 2011, in attesa della costituzione della Fondazione, al dirigente della cultura».
La lettera della discordia Parole che non possono esser certo piaciute al sindaco Valentini ma quello che stupisce è che nello stesso comunicato si fa riferimento ad una lettera firmata da altri 3 consiglieri comunali Pd (Persi, Petti e Bruttini) inviata al sindaco, al presidente del consiglio comunale e al Prefetto di Siena dove si sottolinea che «Sul Santa Maria della Scalasi deve esprimere il Consiglio Comunale e nel frattempo ogni altro atto e dichiarazione avventata, che si discostino dal progetto storico e dalle sue evoluzioni devono essere fermati». Ma l’invio della lettera al Prefetto non è piaciuta agli stessi compagni di banco in consiglio comunale. Pronta la risposta di Stefania Bufalini e Gianni Porcellotti: «Dobbiamo affrontare questo tema insieme: cittadini, forze politiche e Amministrazione Comunale, senza esasperazioni che nuocciono alla città. Occorre, al contrario, una maggiore condivisione e discussione il più possibile fattiva ed inclusiva. Per questo ci sembra fuori luogo la lettera inviata anche al Prefetto di Siena per conoscenza: dobbiamo invece ritrovare un metodo basato sulla condivisione che metta insieme Amministrazione e forze politiche. In questo momento la Città ha bisogno di uscire da una crisi profonda: questa è per noi la vera priorità. Ci vuole senso di responsabilità e capacità di condivisione. Ci auguriamo che tutti mettano da parte i nervosismi per riuscire a governare Siena al meglio guardando esclusivamente al futuro e al bene della città». Non resta che attendere dunque la seduta del Consiglio comunale di martedì 11 febbraio