Il nonno di Leonardo Da Vinci, Antonio, nel 1427 dichiarò il falso al catasto, probabilmente per pagare meno tasse. E’ una delle curiosità emerse durante gli studi effettuati dal leonardista e direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci Alessandro Vezzosi sulla storia della famiglia del maestro i cui risultati, insieme ad alcuni discendenti viventi della famiglia Da Vinci, saranno presentati giovedì 14 aprile (alle 21) al Teatro di Vinci in occasione dell’evento “Leonardo Vive”.
Una dichiarazione che ha sempre condizionato le biografie su Leonardo «E’ una novità sorprendente e inedita; – spiega Vezzosi – non è vero infatti quello che Antonio dichiarò al Catasto nel 1427, dopo essersi trasferito a Vinci: «Sono d’età d’anni 56, senza veruno aviamento e sanza ufizi che non ebbi mai». Questa affermazione che nascondeva le sue precedenti attività, presumibilmente per pagare meno tasse, ha sempre condizionato i testi e le biografie su Leonardo e la sua famiglia. Ora risulta che il nonno Antonio era stato, intorno al 1402 e 1404, procuratore di un suo cugino mercante (finora sconosciuto nella storia della famiglia dei Da Vinci) nientemeno che sull’isola di Maiorca. Per la storia del paese natale di Leonardo è significativa, fra le altre, la notizia inedita dell’esistenza di un sepolcro dei Da Vinci, non solo a Firenze, ma anche a Vinci, nella chiesa di Santa Croce. Abbiamo inoltre riscoperto e reintegrato le discendenti donne che, nei secoli scorsi, gli studiosi avevano escluso intenzionalmente nelle ricostruzione dell’albero genealogico dei Da Vinci: abbiamo potuto così reinserire decine di discendenti e decine di mogli».