SIENA – Il Pavimento del Duomo di Siena sarà straordinariamente scoperto a partire dal prossimo 27 giugno fino al 31 luglio e dal 18 agosto al 18 ottobre.

La piazza della Gerusalemme è lastricata “di oro puro, come cristallo trasparente”, la “città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina” e “le nazioni cammineranno alla sua luce”. Il cammino, il percorso del visitatore all’interno della cattedrale, tarsia dopo tarsia si svolge attraverso il sapere degli antichi filosofi e delle Sibille fino alle storie bibliche, alla luce di Dio che si squarcia nel cielo di fronte a Mosè che riceve in ginocchio le Tavole della Legge nel riquadro a commesso marmoreo disegnato da Domenico Beccafumi.

Mosè quando salì sul monte Sinai per ricevere le tavole di pietra da Dio “sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffiro, simile in purezza al cielo stesso” (Esodo, 24, 10). Il colore puro dello zaffiro è un richiamo al Cielo, la sede di Dio.

D’altra parte, non in contrasto, ma in una congiunzione dell’antichità classica con la sacralità, anche l’austera Sibilla Cumana, in un riquadro della navata di destra della Cattedrale, annuncia “un nuovo ordine di secoli”, il ritorno della Vergine e una nuova stirpe che “scende dall’alto del cielo” (Virgilio, IV Egloga).

L’invito dell’Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino, dell’Opera della Metropolitana e di Opera Laboratori, costantemente impegnati nella tutela e promozione del Pavimento, è quello di compiere una visita con una maggiore consapevolezza, con un desiderio di rinascita verso la “luce” di bellezza, sapienza e spiritualità “poiché non vi sarà più notte” (Apocalisse 21, 25).

Prenotando la visita al pavimento della Cattedrale è possibile avere sul proprio smartphone l’audioguida gratuita del complesso del Duomo oppure richiedere una visita guidata. Con il QR Code presente su tutto il materiale informativo sarà possibile inoltre assicurarsi l’accesso alla Cattedrale, evitando le code in biglietteria, presentandosi direttamente agli accessi dei musei.

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