Il premier Matteo Renzi ci aveva scherzato sopra: «Affrettatevi ad iscrivervi quest’anno per partecipare alla ‘Leopolda’ altrimenti rischiate di finire al teatro ‘Puccini’ dove interverrà Silvio Berlusconi». L’ex sindaco di Firenze invece può dormire sonni tranquilli e così anche l’apparato di sicurezza del capoluogo di regione che per il prossimo 12 dicembre rischia di trovarsi nel raggio di un chilometro due eventi politici dal grande richiamo di pubblico:da una parte la convention per eccellenza del mondo renziano all’ex stazione ferroviaria in zona Porta a Prato, e dall’altra un incontro in Toscana del Cavaliere, pronto al rientro in scena in grande stile nella città che ha lanciato l’attuale presidente del Consiglio. Alla fine niente di tutto ciò visto che Berlusconi e soprattutto il suo entourage avrebbero disdetto l’impegno che ci sarebbe stato fra circa 3 settimane, rimandando una visita dell’uomo di Arcore a Firenze per il prossimo febbraio 2016.
Berlusconi disdice l’appuntamento fiorentino «Credo che il presidente Berlusconi, coi suoi impegni, verrà in Toscana», ha detto il coordinatore fiorentino di Forza Italia, e vicepresidente del Consiglio regionale toscano, Marco Stella. Quanto alla mancata presenza di Silvio Berlusconi a Firenze il 12 dicembre, «la data – ha spiegato Stella – non era certa, non era stata fatta una conferenza stampa per ufficializzare la sua presenza, c’era un’ipotesi di massima». Stella ha anche sottolineato che in Toscana «gli azzurri sono ripartiti alla grande. Io vorrei ricordare che grazie ad alcune imprese storiche che ci sono state nelle elezioni del 30 maggio, c’è stato un cambio fondamentale nel partito. Vorrei ricordare che tutti quelli che sono stati scelti da Denis Verdini, che era il plenipotenziario in questa regione sono andati via. Quindi, noi scontiamo anche queste difficoltà». A chi gli ha chiesto della mancanza di una sede per il partito, Stella ha risposto che «la sede è fondamentale per svolgere l’attività politica. L’idea è quella di fare una cosa nuova, innovativa ma che si mantenga da sola. Noi abbiamo perso tutti i parlamentari, perché quelli che sono stati scelti da Verdini, non votati dai cittadini, messi nelle liste bloccate sono andati via, con Renzi. Erano loro che aiutavano a mantenere la sede. Noi senza parlamentari cercheremo una sede che si finanzierà da sola ma non per questo smetteremo di fare attività politica, anzi con maggiore impegno rispetto a prima continuiamo a farla. Fieri di continuare a farla e sicuri che non cambieremo partito per opportunità o per mantenere una seggiola».