aeroporto-peretola-firenze.jpgE’ stato ritirato in sede di Consiglio regionale l’emendamento del PD che avrebbe permesso la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze senza una Valutazione di Impatto Ambientale. Non è escluso però che venga ripresentato in aula, magari sotto la richiesta di fiducia complessiva per la legge di stabilità. Stamani, fino al momento del ritiro, era stata battaglia tra opposizione e maggioranza sull’emendamento alla legge di Stabilità presentato dai relatori che, secondo la minoranza, è stato «voluto dal governo esclusivamente con il fine di cancellare l’obbligo di Valutazione di Impatto Ambientale ed i vincoli urbanistici e paesaggistici per il nuovo aeroporto di Firenze».

Rossi: «Non polemizzo» Grazie ad una mediazione del presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia l’opposizione aveva acconsentito ad evitare l’ostruzionismo su ogni emendamento in cambio dell’impegno dei relatori a presentare una relazione tecnica degli uffici tecnici che escluda, tra l’altro, il rischio di infrangere i vincoli europei in materia. Poi, il ritiro. Sull’aeroporto e la procedura di Via «io non polemizzo – ha dichiarato il governatore della Toscana, Enrico Rossi – Ho lavorato molto a questa cosa, ho passato impegnandomi una buona parte questa vicenda nella passata legislatura. È chiaro a tutti, ormai l’ho ripetuto a tutti, il Consiglio sia passato che il nuovo si e’ espresso su questa procedura, su questo modo di affrontare il problema e quindi andiamo avanti. Avevamo detto che il prolungamento della tramvia e’ fondamentale, e adesso abbiamo assegnato gli ottanta milioni che sono fondamentali per prolungare la tramvia verso il Polo scientifico e tecnologico e, quindi Sesto, e per prolungare dalla Leopolda verso le Piagge, che e’ un altro pezzetto fondamentale». Sulla valutazione della pista parallela di Peretola «noi abbiamo rispettato il parere che hanno espresso i tecnici della Toscana e la riunione per la valutazione dell’impatto ambientale che e’ di carattere nazionale avverrà all’esclusiva presenza dei tecnici presso il ministero per l’Ambiente. Quindi non ci va il presidente della Regione Toscana- ha precisato-. Il presidente della Regione Toscana sulla base di una delibera assunta, che riguarda la riqualificazione complessiva di tutta la Piana, parteciperà invece ad una conferenza dei servizi successiva alla valutazione di impatto ambientale, dira’ la sua, che ormai ha ripetuto migliaia di volte».

Le richieste I termini delle richieste all’esecutivo per dare il placet definitivo alla realizzazione dell’opera sono espliciti: «Vogliamo le terze corsie autostradali con tempi precisi, vogliamo la cura del ferro, una parte la facciamo noi con la tramvia, un’altra deve farla Ferrovie dello Stato aumentando i treni veloci e con piu’ accelerazione fra Prato e Firenze, vogliamo realizzare il prolungamento del Ponte all’Indiano- ha specificato-, vogliamo anche realizzare il grande Parco della Piana perche’ anche questo non e’ un compensativo, è la progettazione del territorio. Ci saranno poi tutti gli impatti relativi ai vincoli alla nuova urbanizzazione che comporta sull’area di Castello questa complessa partita».

Il Governo fa retromarcia sul “salva-Peretola”, la soddisfazioen di Biffoni Il sindaco di Prato Matteo Biffoni accoglie nel frattempo con soddisfazione la retromarcia del Governo sull’emendamento alla legge di stabilità presentato dai componenti Pd della commissione Bilancio della Camera. Un emendamento ad hoc “blinda-Peretola” che avrebbe consentito di accelerare l’iter bypassando la procedura di valutazione di impatto ambientale in atto al Ministero dell’Ambiente e di “sanare” le difformità urbanistiche esistenti. Dopo l’ostruzionismo annunciato dalle opposizioni in commissione Bilancio – il primo a gridare allo scandalo era stato il Movimento 5 Stelle – è arrivata la notizia del ritiro dell’emendamento. Un risultato rivendicato dal primo cittadino di Prato: «Ho vissuto queste ore concitate attaccandomi al telefono e innanzi tutto cercando di capire l’obiettivo dell’emendamento. L’ho approfondito, ho parlato più volte con i membri di commissione e con il governo per spiegare che un’opera così complicata, con tutte le osservazioni presentate, ha bisogno di linearità, di un percorso più netto e chiaro possibile e che procedere per strappi sarebbe stato un errore. Alla fine con il lavoro di tutti questo è stato recepito». Secondo quanto ricostruito dal sindaco Biffoni, l’emendamento avrebbe avuto l’obbiettivo di accelerare i tempi di circa un anno rispetto all’iter in corso. «Ci si portava avanti di un anno sulla valutazione non più sul progetto esecutivo, ma sul masterplan. A me interessa che tutte le osservazioni e le questioni che abbiamo messo nero su bianco e inviato a Regione e Ministero siano prese in considerazione e tenute di conto. Nel caso in cui vengano risolte bene, altrimenti che comportino lo stop di qualsiasi attività. Quello che interessa a noi sindaci è la tutela dell’ambiente e il rispetto del buon vivere delle nostre comunità. Un lavoro che è chiamata a fare in prima persona la politica. Per questo rivendico la scelta del dialogo che questa amministrazione non ha mai abbandonato sull’aeroporto. Quando si parla di temi così importanti, non si può abdicare a nessun altro, nemmeno ai giudici e ai Tar. Su una operazione cosi importante c’è bisogno della politica. E come sul fronte della Prefettura, la strada della politica ha dato un risultato: l’iter del progetto va avanti senza strappi, in modo lineare, con le osservazioni e le valutazioni di tutti».