«Farò qualche riunione burocratica in meno e qualche assemblea in più nei luoghi di lavoro, per rendermi conto delle difficoltà reali dei lavoratori». Si è presentata con queste parole Dalida Angelini, nuovo segretario generale della Cgil Toscana, ad un incontro tenutosi quest’oggi a Firenze con la stampa, precisando di non riferirsi ai suoi predecessori alla guida del sindacato regionale ma alla sua nuova filosofia come leader del sindacato che ha come guida un’altra donna, Susanna Camusso. Angelini è stata eletta a nuova guida Toscana della Cgil soltanto venerdì scorso quando nella direzione regionale ha ricevuto per la sua candidatura 89 voti a favore, 6 contrari e 5 astenuti, succedendo ad Alessio Gramolati che ha guidato la Cgil negli ultimi 8 anni.
«Mai dimenticarsi quelli che sono i problemi reali delle persone» «Il rischio da evitare da parte dei dirigenti sindacali man mano che salgono di grado rispetto alla responsabilità, è dimenticarsi quelli che sono i problemi reali delle persone che incrociano tutti i giorni nel luogo di lavoro – ha aggiunto il neo segretario Cgil – La nostra organizzazione sindacale è complessa ma bella, dove credo che si possa ancora dire che i rapporti umani sono fondamentali, dove le decisioni devono nascere da un confronto e dal coinvolgimento di tutti». Chiare fin dalle sue prime dichiarazioni alla stampa alcune battaglie che la Angelini intende affrontare. «L’apertura dei negozi per 52 domeniche all’anno è un errore culturale enorme – ha detto proprio Angelini – Ci sono persone, famiglie che non hanno più un momento di incontro con i figli. C’è in discussione un modello di come vogliamo vivere e consumare nelle nostre città». Angelini, già segretaria della Filcams regionale, ha criticato l’esperimento di Carrefour di apertura 24 ore su 24 all’ipermercato di Massa: «C’è la crisi di un modello di distribuzione, quello degli ipermercati, e c’è crisi dei consumi quindi le persone fanno la spesa in modo. Ma a fronte del fatto che i soldi non ci sono e le persone comprano diversamente, non si può pensare di aprire per 24 ore».
Tra Jobs Act e sanità Uno dei tavoli su cui il neo segretario Angelini lavorerà saranno le varie vertenze sul piano del lavoro. «Le variazioni positive non sono effetto del Jobs act: possiamo dimostrare con i nostri dati che l’incremento di eventuali assunzioni deriva molto dalla defiscalizzazione – ha spiegato Angelini commentando i dati Excelsior di Unioncamere sulle assunzioni programmate nel secondo trimestre 2015 – Il contratto a tutele crescenti – ha detto – è semplicemente un contratto a tempo determinato più lungo, perché per tre anni nessuno ti può rompere le scatole, si sta parlando di questo. Avrebbe avuto un senso, il contratto a tutele crescenti, se arrivando in fondo ai 36 mesi l’azienda avesse dovuto riconsegnare gli sgravi: sarebbe stato un modo perché le aziende facessero scelte vere. Non si utilizza più il contratto a tempo determinato per il lavoratore stagionale, ma il voucher, che è una forma che non garantisce una serie di tutele e dà flessibilità maggiore». Dalida Angelini ha affrontato pure la questione sanità. «Le dichiarazioni dell’assessore regionale Saccardi sul privato sociale e i Cup prefigurano una rivoluzione mai discussa con nessuno e quindi non aiutano un confronto. Un tema come questo non può essere dato in pasto ai giornali senza aver fatto un minimo di confronto, com’è sempre stato, con chi rappresenta quelle persone». Il segretario regionale Cgil ha anche rivelato che alcuni lavoratori della sanità hanno già chiesto spiegazioni al sindacato sulle novità annunciate dall’assessore. «Prima facevi un confronto e dicevi quali erano i problemi, oggi li leggi sul giornale mi sembra che l’aria sia cambiata, e mi auguro sia stato solo un errore. Vedo che si preferisce ragionare di questi temi su Facebook e meno negli incontri ufficiali, credo sia un errore». La neosegretaria Cgil ha condiviso invece l’impegno annunciato dal governatore Enrico Rossi sul tema del lavoro, anche se «è un po’ generico parlare di modello tedesco: a me piacerebbe un giorno capire quando va bene e quando va meno bene».