Alla fine ha trovato un argomento per tornare su tutte le pagine dei giornali. Matteo Renzi dopo molte settimane (sembra passato un secolo) dalla sua Leopolda che avrebbe dovuto produrre chissà quale Big Bang, sembrava "rottamato" dal nuovo corso della politica nazionale, con l'arrivo al governo di Monti e dei suoi tecnici. Niente più "vento da fermare con le mani", come aveva concluso la kermesse fiorentina tra gli applausi. Niente più sogni di gloria.
Poi, a peggiorare le cose, era arrivata la storiaccia dell'onorevole Lusi e dei milioni di euro spariti dalle casse della Margherita; e qualcuno aveva anche insinuato che quei soldi potessero essere finiti nelle disponibilità del suo progetto politico. Un'interrogazione in Consiglio Comunale di Giovanni Galli aveva ottenuto una sorta di "no comment" dal suo portavoce.
Ora l'agognato ritorno sulle pagine dei giornali con una proposta che sa di vecchio ma che funziona sempre, almeno per vedere "l'effetto che fa", come cantava Enzo Jannacci. Piazza della Signoria in cotto. Via le brutte lastre in pietra serena, si torni alla pavimentazione originaria con il cotto imprunetino, così come la vide quell'eretico del Savonarola mentre bruciava dall'alto del suo rogo.
Che trovata. Simile a quella di mettersi alla ricerca della "Battaglia di Anghiari" di Leonardo (con i soldi del National Geographic) o della proposta di rifare la facciata di San Lorenzo come avrebbe voluto Michelangelo.
Sindaco, va bene che Firenze vive ancora della sua storia e di figure che sono a tutto titolo patrimonio dell'umanità. Ma continuare a sfruttarne l'immagine non è chiedere loro troppo? Quando si comincia a guardare al nuovo?
Ah, s’io fosse fuoco…
P.S. Nel pomeriggio il sindaco Renzi su facebook si lamenta perchè in Consiglio Comunale ha parlato di cultura per più di un'ora ma i giornalisti hanno riportato "solo" la sua idea del cotto in piazza Signoria. Certo, sempre colpa dei giornalisti. Anche questo non sa di vecchio? Anzi, di stantio?