Imu, via libera in Consiglio Comunale, nella seduta del 31 luglio, con i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione delle minoranze, alle regole di applicazione e alle aliquote dell’imposta, tra le più basse della provincia di Siena: 0,36% per la prima casa, 0,18% per gli immobili rurali, 0,86% per i restanti immobili, esclusi quelli affittati a canone concordato o ad affitti lunghi che restano all’aliquota governativa dello 0,76%. «Ringrazio il Consiglio per la sostanziale condivisione della proposta fatta dalla Giunta – dichiara il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi -. In questo contesto nel quale i Comuni svolgono un ruolo di esattori per conto dello Stato, a San Gimignano abbiamo fatto una scelta significativa a favore di un’idea di tutela sociale della prima casa e del mondo agricolo, applicando aliquote più basse di quelle standard individuate dal Governo. Questo perché, com’è noto, non essendo l’Imu un’ imposta patrimoniale, non volevamo penalizzare chi ha sudato una vita per acquistarsi la prima casa e volevamo dare un segnale di attenzione al mondo agricolo che a San Gimignano è particolarmente attivo. Infine abbiamo voluto “premiare” con l’aliquota minima coloro che hanno deciso di mettere a disposizione le proprie seconde case per famiglie stanziali o con affitti a canone concordato. L’Imu è una tassa statale che il Governo, in modo scorretto ed unilaterale, ha scaricato nella responsabilità dei Comuni che, ben che vada, faranno pari con il mancato gettito dell’Ici. Sappiamo che questo primo anno di applicazione è assolutamente sperimentale e che, quando avremo i dati disaggregati sulla composizione del gettito, ci promettiamo di fare un’analisi più raffinata della questione. Abbiamo fatto il nostro dovere – ha concluso Bassi -, ma continuiamo a dire che questa Imu, così com’è congegnata, non ci piace».