RIMINI – Conoscere meglio le scelte e le opinioni di chi viaggia in bicicletta per ottenere un’offerta cicloturistica di qualità, sostenibile e garantire la possibilità di pedalare in sicurezza.
Sono questi, in sintesi, gli obiettivi della seconda edizione dell’indagine nazionale «Che cicloturista sei? Luoghi, trasporti, sicurezza, abitudini, tendenze, bisogni e aspettative di chi viaggia in bicicletta» condotta, tra giugno e settembre 2023, da FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta insieme all’Università degli Studi dell’Insubria, Active Italy e CIAB (Club Imprese Amiche della Bicicletta), su un campione di 2500 cicloturisti che hanno risposto online alle domande della ricerca.
I risultati sono stati presentati in anteprima a TTG Travel Experience in corso alla Fiera di Rimini, nell’ambito del convegno “La metamorfosi del cicloturismo: da semplice vacanza in bicicletta a occasione per riallacciare il rapporto con lo spazio naturale”.
“Dopo la prima indagine condotta nel 2020, anche in questa seconda survey sul cicloturismo sono emersi chiari segnali di un fenomeno con un forte potenziale in crescita: una forma di turismo che riesce ad abbracciare la mobilità sostenibile e la fruizione dolce del territorio, con un’ulteriore estensione della varietà di luoghi visitati, delle scelte in tema di alloggio, dei trasporti combinati alla bicicletta, ma anche delle differenti percezioni rispetto alla sicurezza”, afferma Elena Maggi, professoressa ordinaria di Economia Applicata presso il Dipartimento di Economia e delegata del Rettore per lo Sviluppo Sostenibile dell’Università dell’Insubria.
La survey prende in considerazione le informazioni di quel 70% del campione che, durante i propri viaggi in bicicletta, passa almeno una notte fuori casa spesso (28% dei rispondenti-cicloturismo abituale) o raramente (42% del totale-cicloturismo occasionale). Il restante 30% del campione include chi effettua escursioni in giornata.
Dall’indagine emerge che le mete preferite si trovano in Italia. Le regioni più gettonate sono quelle del nord (Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, ma anche Toscana), ma non mancano i viaggi all’estero (per il 23%).
I cicloturisti ‘abituali’, inoltre, pedalano anche in autunno e inverno (rispettivamente 51% e 19%): circa l’80% di loro preferisce luoghi extra-urbani (collina, campagna, lungo i fiumi), ma un buon 68% ricerca il piacere della vacanza su due ruote anche nelle città e nelle aree urbane.
Quindi, laddove spicca l’importanza della salvaguardia del patrimonio naturale e della promozione di percorsi cicloturistici, risulta cruciale anche la dimensione infrastrutturale e dei servizi a misura di bicicletta, testimoniata dalla rilevanza data sia alla possibilità di caricare le biciclette su treni e bus (circa l’88% lo ritiene molto importante) sia alla manutenzione delle aree esterne ai percorsi (cruciale per circa il 90% dei cicloturisti in generale).
Interessante anche il dato che cattura l’estrema importanza data alla qualità dei percorsi ciclabili (95%) e alla presenza di servizi tecnici lungo i percorsi (78%), elemento che fa la differenza al momento della scelta dell’itinerario.
In termini di scelte di alloggio e di servizi connessi alle strutture ricettive, i cicloturisti ‘occasionali’ risultano decisamente più esigenti degli ‘abituali’. Seppur siano fattore comune la scelta elettiva di B&B (per circa il 70% dei cicloturisti) e la presenza di ricoveri notturni sicuri per la bicicletta (più del 90%), in particolare per i cicloturisti ‘occasionali’ assumono crescente rilevanza la possibilità di avere pasti energetici e adatti a una vacanza attiva (77%), di poter lavare l’abbigliamento (59%), nonché l’opportunità di avere a disposizione mappe (68%), noleggiare le biciclette (41%) e poter fare escursioni guidate (43%).
In tema di organizzazione della vacanza, mentre il 92% dei cicloturisti ‘abituali’ si muove prevalentemente in autonomia, fra quelli ‘occasionali’ appare ancora significativo l’appoggio per il 28% ad associazioni ciclo-ambientaliste – come FIAB – e/o tour operator (9%). Dati questi confermati anche dall’esperienza dei tour operator della rete Active Italy e che suggeriscono un auspicabile incremento dello sforzo promozionale da parte delle agenzie nel creare itinerari con luoghi attraenti e a misura di bicicletta.
Treno e intermodalità alleate di chi viaggia in bicicletta
Indagando invece la combinazione della bicicletta con altri mezzi di trasporto è emerso che i cicloturisti ‘abituali’ raggiungono le destinazioni utilizzando prevalentemente il treno (71%), che viene usato anche dal 64% per spostarsi fra diverse località della vacanza. Come già detto più sopra parlando di infrastrutture e servizi, l’88% del campione ritiene inoltre sia molto importante la possibilità di caricare le biciclette su treni e bus. L’intermodalità è quindi sempre più rilevante nello sviluppo del cicloturismo.
Il ruolo delle biciclette elettriche nel cicloturismo.
Dall’indagine emerge che circa il 31% dei cicloturisti si sposta con bicicletta elettrica. L’88% degli ‘abituali’ ha comunque fatto regolarmente vacanze in bicicletta anche prima di usare le e-bike, mentre ben il 22% di quelli ‘occasionali’ si è avvicinato all’esperienza del cicloturismo proprio grazie alle e-bike, che risultano quindi determinanti per una fetta del settore.
Secondo gli intervistati l’e-bike consente di intraprendere itinerari con maggiori dislivelli (83%), scegliere percorsi più lunghi (81%), aumentare il numero di viaggi durante l’anno (72%) e garantire un coinvolgimento di un pubblico non più giovanissimo (48%).
I dati raccolti confermano queste preoccupazioni, sia quando si attraversano aree urbane che fuori dai centri abitati. La principale fonte di preoccupazione è legata alla convivenza sulle strade con i veicoli motorizzati, tanto che spesso, muovendosi in bici, risulta difficile “evitare” situazioni potenzialmente pericolose. Sono però i cicloturisti ‘occasionali’ che soffrono maggiormente della scarsa sicurezza stradale, percezione che influenza negativamente le intenzioni di fare cicloturismo (3,5 su una scala 1-5) a tal punto che sono questi i più propensi a rinunciare alla vacanza indirizzando altrove la loro scelta.