Fra i filmati che maggiormente sono girati nella rete la scorsa settimana c’è uno spezzone del celebre film ‘Il Ciclone’ di Leonardo Pieraccioni in cui il protagonista, Levante, in una conversazione con la protagonista, Caterina, ballerina di flamengo di cui si è innamorato, si trova a confondere le località di Capri e Carpi, dicendo ad un certo punto come la cittadina romagnola sia molto bella ma molto di più lo sia la celebre isola sul golfo partenopeo. Un omaggio dei frequentatori dei social network alla neo promossa squadra in Serie A biancorossa, sconosciuta ai più ma che, al netto delle preferenze dell’ex responsabile delle riforme per la Figc e presidente della Lazio Claudio Lotito, è salita in massima serie, ed ha ambizioni economiche e societarie di volerci rimanere a lungo. Ne ‘Il ciclone’, Pieraccioni si trova in molte conversazioni a fingere di parlare un improbabile spagnolo, mischiandolo al suo accento fiorentino. Un po’ quello che succederà nelle prossime ore in terra andalusa per molti tifosi viola che invaderanno in particolare la città di Siviglia, sperando di sospingere con la loro voce, ed il loro calore, la Fiorentina nella semifinale di andata di Europa League allo stadio ‘Sanchez Pizjuan’.
Fiorentina in Andalusia per l’Europa League I biancorossi guidati da Unamy Emery non perdono in campo continentale fra le mura amiche da 34 gare consecutive, un rendimento che pare esattamente opposto a quello dei gigliati di Vincenzo Montella che quest’anno hanno avuto un bilancio al Franchi di Firenze quasi disastroso, con tanto di recenti sconfitte contro Verona e Cagliari che ne hanno pregiudicato la corsa per una partecipazione alla futura edizione della Champions League. E così l’unica e ultima speranza rimasta ai gigliati per disputare l’anno prossimo la competizione che mette in palio la coppa con le grandi orecchie è vincere l’Europa League, e dunque provare a superare il Siviglia e poi la vincente fra Napoli e Dnipro il prossimo 27 maggio a Varsavia. Andando per gradi il primo ostacolo per i viola saranno gli spagnoli, in una città che mischia passato, presente e futuro della Fiorentina.
I temi della semifinale di coppa Perché se da una parte il match di domani sera sarà un derby per il figlio del Betis, l’esterno offensivo Joaquin, che godrà del tifo dell’altra sponda calcistica del Siviglia, e fra gli spettatori dei 90’ del Sanchez Pizjuan ci saranno anche il giovane terzino destro di proprietà gigliata, Cristiano Piccini che sarà affiancato dal neo ds dei biancoverdi di Siviglia, l’ex dt Eduardo Macia, dall’altra il calcio della Liga è lingua molto masticata nello spogliatoio della Fiorentina. Innanzitutto perché proprio quest’ultima viene definita la squadra che come modo di giocare è la più spagnola fra quelle italiane, e poi perché ci sono un sacco di giocatori dal passato in terra iberica. Da Mario Gomez che ha il padre nato in Spagna, così come Borja Valero ed Alonso, senza dimenticare i trascorsi nel massimo campionato giallorosso europeo, come Gonzalo Rodriguez e Mati Fernandez. Insomma ci sono nella gara di domani, già per molti risolutiva sul possibile passaggio del turno, tanti ingredienti fondamentali per capire l’andamento del finale di stagione della Fiorentina che dovrà riprendere a parlare la lingua del calcio che ha dimostrato di saper usare soprattutto nei mesi di febbraio o marzo scorso, per scrivere un happy ending alla propria storia d’amore con il calcio europeo, proprio come Levante, protagonista de ‘Il ciclone’: «Gino, domani vo in Spagna». Risposta: «Olè!».