IMG-20160719-WA0017Dopo la tempesta di grandine e vento che la scorsa settimana si è abbattuta sulla città di Arezzo provocando danni per milioni di euro, oggi l’amministrazione comunale torna a parlare di emergenza amianto. La situazione più grave è quella degli edifici popolari di via Malpighi. I tre stabili, che ospitano ben 99 famiglie, sono stati duramente colpiti dalla tempesta che ha distrutto buona parte delle coperture del tetto in cemento amianto. Dopo il disastro della scorsa settimana la Asl aveva emesso una ordinanza nei confronti di Arezzo Casa s.p.a – la società partecipata che gestisce le residenze popolari di Arezzo e di tutti i comuni della provincia – con l’obbligo di rimozione immediata e bonifica delle coperture in amianto danneggiate tramite bagnatura e confinamento. L’obbligo di rimozione scadeva lo scorso 17 luglio e ad oggi, ancora, di rimozione e confinamento neanche l’ombra.

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La ‘non quiete’ dopo la tempesta Le uniche operazioni che sono state portate a termine sono state quelle degli abitanti degli stabili. Sono stati gli stessi cittadini a ripulire i cortili interni e le terrazze dalle lastre e dai frammenti di amianto. Sono stati loro a salire sul tetto, insieme a qualche operaio non specializzato e non munito delle idonee protezioni inviato da Arezzo casa s.p.a, per chiudere le voragini con dei bandoni di plastica. Rimangono sui tetti delle cataste di amianto a pezzi e sbriciolato, non ancora smaltito. Il presidente di Arezzo Casa s.p.a. Gilberto Dindalini insiste col sostenere che non vi sia alcun rischio per la salute degli abitanti, ma il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, l’assessore alle Pari Opportunità e Politiche della casa Tiziana Nisini Lorenzo Roggi, vicepresidente di Arezzo Casa s.p.a sono di tutt’altro avviso.

Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo
Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo

Ghinelli: Arezzo Casa deve intervenire «Questa non vuole essere una caccia alle streghe – dichiara il sindaco Ghinelli – Arezzo Casa ha degli obblighi e deve rispettarli. La situazione in via Malpighi è drammatica e inaccettabile e va risolta. Il sindaco è il primo responsabile della salute dei cittadini e in quanto tale io vi garantisco che il Comune farà tutto quello che può per tutelarla. Anzi, farà di più. Se Arezzo Casa non farà il suo dovere, lo farà il Comune, ma poi non c’è dubbio: partirà un’ordinanza contro Arezzo Casa. Questo problema dell’amianto sui tetti e nelle residenze popolari negli anni è stato sottovalutato, ora basta. Ora mettiamo in sicurezza le situazioni di emergenza, poi pensiamo subito ad una bonifica totale e ristrutturazione degli stabili. Senza se e senza ma, l’amianto va eliminato».

Tiziana Nisini e Lorenzo Roggi in via Malpighi
Tiziana Nisini e Lorenzo Roggi in via Malpighi

In visita a Via Malpigli Con l’assessore Tiziana Nisini e il vicepresidente di Arezzo Casa s.p.a. Lorenzo Roggi,  agenziaimpress.it è andata nelle case popolari di via Malpighi, per vedere in quali condizioni versano gli stabili. Aretini arrabbiati ed esasperati per la situazione di degrado e abbandono nella quale si ritrovano a vivere. «Siamo soli e se si vive o se si muore non frega niente a nessuno. Molti di noi dopo la tempesta se ne sono dovuti andare – racconta una signora -. Non puoi vivere in una casa allagata dove ci piove dentro con i tuoi bambini. Qui la salute non esiste». Un signore anziano racconta invece di come i condomini hanno raccolto l’amianto frantumato e riparato i tetti: «Ci hanno detto che abbiamo sbagliato, che non lo dovevamo toccare l’amianto. Ma se non ci viene nessuno a pulire il piazzale dove giocano i bambini o a riparare il tetto, che si fa? Si lascia giocare i ragazzi tra i pezzi di amianto e si lascia piovere in casa alla gente?».

IMG-20160719-WA0020Edilizia popolare ad Arezzo «Solo la scorsa settimana abbiamo assegnato 19 alloggi e tra 25 giorni uscirà la nuova graduatoria di assegnazione – ha dichiarato l’assessore Tiziana Nisini –. Abbiamo dato la priorità ad anziani e famiglie con disabili. Abbiamo applicato dei nuovi criteri  e dato la priorità agli aretini. Prima la percentuale di assegnazione era del 50% agli stranieri e del 50% agli italiani. Ma se si pensa che gli stranieri sono circa il 12% dei residenti nel nostro Paese e non il 50%, la proporzione era tutta sfalzata a loro favore. Noi abbiamo voluto aiutare prima di tutto quegli aretini che hanno contribuito in passato alla crescita della città di Arezzo e che hanno sempre pagato le tasse, e che oggi purtroppo si ritrovano in una situazione di difficoltà. Stiamo per assegnare altri 16 alloggi a Palazzo del Pero, ma stiamo aspettando che siano completate le opere di urbanizzazione». «I circa 1200 alloggi in provincia di Arezzo sono quasi tutti occupati – spiega invece Roggi –. Stando al report realizzato dalla Regione Toscana  sono solo 55 quelli ancora sfitti e di questi solo una ventina sono da assegnare perché gli altri sono interessati da alcuni contenziosi con le imprese di costruzione. Ad oggi sono circa 300 le domande di alloggio ad Arezzo e provincia, con una disponibilità minima. Per farvi capire, abbiamo una media di 30 richieste per alloggio. La situazione è molto difficile».

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