Quando il tempo stringe diventa ancor più necessaria un’assunzione seria di responsabilità se si vuole portare a termine un progetto sul quale in molti hanno “gettato il cappello” e per il quale in altrettanti si sono dichiarati entusiasti. L’Asta crede ancora nella realizzazione di quel sogno chiamato Impianti Sportivi (leggi). A darne riprova l’incontro pubblico che si è svolto lunedì 22 ottobre nella palestra di Arbia e che, organizzato dalla stessa società sportiva, ha visto la partecipazione di oltre 200 persone tra i tanti tesserati, cittadini, rappresentanti politici e delle aziende costruttrici, membri dell’Avis di Taverne e Arbia, oltre ad alcuni tifosi della Robur e incaricati dell’Ac Siena. Un incontro che si è mosso partendo dall’insostenibilità di una situazione da parte dell’Asta Taverne costretta a far migrare i propri tesserati e le proprie squadre ad allenarsi nei campi della provincia senese con danni notevoli anche per le numerose famiglie del territorio (scarica la cronistoria proiettata durante l'incontro). A un chilometro di distanza dall’incontro pubblico, mentre si parlava e cercava un confronto che potesse trovare una soluzione al problema, l’impianto sportivo rimasto un cantiere chiuso dopo l’interruzione dei lavori del dicembre scorso. Proprio sull’impasse del cantiere le novità più salienti e che lasciano uno spiraglio di speranza alla realizzazione del progetto seppur di spiragli si parla e non di certezze.
 
Il Comune commissariato scrive al Siena Una sorta di accelerata alla risoluzione della questione sembra averla data il Commissario Prefettizio Enrico Laudanna che venerdì scorso ha inviato una lettera all’Ac Siena con la richiesta di fornire entro una settimana delucidazioni e chiarimenti sul mancato completamento dei lavori entro i termini temporali prescritti già abbondantemente superati. Un avviso di inadempienza a tutti gli effetti. Se le risposte non arriveranno o queste non saranno ritenute esaustive il Comune metterà in discussione con la società bianconera il contratto di gestione dei campi sportivi, prima decennale e poi prolungata a 20 anni.
 
Il ripianamento dei debiti con le aziende Già si è mosso, a quanto appreso nel corso dell’incontro, anche l’Ac Siena intervenuto per voce del responsabile infrastrutture Christian Pallanch che ha svelato l’avvio della procedura per il saldo dei debiti contratti con le aziende che hanno lavorato al progetto fino all’interruzione causa mancato pagamento. «Le aziende sono state pagate dall’Ac Siena fino ad oggi – ha sottolineato Pallanch – per un totale di 1 milione e 100 mila euro. Restano altre 700 mila euro da assolvere e già abbiamo avviato i contatti in questi giorni con le stesse aziende per ripianare il debito quanto prima sulla base di accordi scritti. E sanare il debito significa mettere una pietra per iniziare. Ci abbiamo messo la faccia e i soldi – ha concluso Pallanch – e siamo qui perché crediamo in questo progetto, con l’Asta dobbiamo risederci al tavolo».
 
Niente mani in mano L’Asta non è rimasta a guardare avviando essa stessa delle iniziative che possano servire ad accelerare i tempi per «continuare a sognare – ha evidenziato Dino Buzzegoli, vicepresidente Asta Taverne (guarda) – e permettere a questa società di sopravvivere al tracollo economico che si avvicina se non sarà risolta quanto prima la questione degli impianti sportivi». Sono infatti ad oggi oltre 200 i tesserati e 11 le squadre che, dai pulcini agli amatori Avis-Asta passando dalla prima squadra neopromossa e capolista, per la terza stagione consecutiva, sono costretti ad allenarsi e giocare in campi di tutta la provincia senese. Ecco perché già da tempo ha avviato una sottoscrizione popolare e la costituzione di un’associazione per l’accensione di tante piccole fidejussioni bancarie allo scopo di garantire un mutuo per la realizzazione dei lavori andando a sostituire quella fidejussione bancaria sottoscritta a suo tempo con il bene placido del Credito Sportivo, ma che rischia di cadere nel nulla il 31 dicembre di quest’anno. In sede di incontro pubblico lanciata anche la proposta di realizzazione di un comitato allo scopo di dar voce ai cittadini di un territorio di confine tra Siena, Castelnuovo Berardenga ed Asciano.
 
L’appello Ma ciò che più conta è «che tutti si assumano in questo momento le proprie responsabilità – ha sottolineato Lorenzo Di Renzone, consigliere dell’Asta Taverne – se vogliamo davvero trasformare in realtà quel sogno che purtroppo si è tramutato oggi solo in un incubo. L’Asta è pronta a fare la propria parte come ha sempre dimostrato, i tempi stringono inesorabilmente e a giorni sarà necessario un nuovo incontro tra le parti per definire l’evolversi della questione e rimettersi nuovamente intorno a un tavolo se si vuole veramente ridar vita a questo progetto. Ci assumiamo inoltre il compito, nel segno di quella trasparenza che abbiamo sempre sostenuto, di seguire da vicino tutte le vicende fondamentali dei prossimi giorni e di darne notizia».
 
Tutti a giocare in piazza del Campo Tutto è legato dunque al brevissimo termine di un paio di settimane quando si saprà se le risposte dell’Ac Siena al Commissario sull’interruzione dei lavori saranno abbastanza esaustive, se sarà revocata la concessione o meno della gestione dei campi, se sarà trovato un accordo tra l’Ac Siena e le aziende costruttrici, se ci sarà l’operatività concreta della fidejussione, se si potrà e in che modo ripartire nei lavori. Tanti ancora i “se” che aleggiano e fanno parte del sogno che non vuole tramutarsi in realtà. La nota positiva registrata nell’incontro pubblico è stata, dopo tanti silenzi, un nuovo dialogo e un rinnovato confronto. Tra tutti i “se” che lamentano incertezze uno su tutti ha avuto l’accento di un valore di speranza: «se la cosa non si risolve – ha detto Carlo Fusai, delegato regionale della Figc – bene farà l’Asta a portare i propri bambini a giocare in piazza del Campo».