Da sabato scorso c’è una fetta d’Italia che ha iniziato a conoscere un calciatore che in realtà chi segue bene il mondo del pallone già avrebbe dovuto appuntare su un taccuino: il suo nome à Pierluigi Cappelluzzo, gioca nel Verona Primavera ma soprattutto è un talento nato a Pienza e cresciuto calcisticamente parlando nel Siena. È nella squadra bianconera che l’anno scorso ha giocato in serie B tredici presenze, ed è nel club calcistico senese che è cresciuto dopo aver tirato i primi calci nella Val d’Orcia.
Chi è Cappelluzzo? Attaccante dal grande fisico, specialità colpo di testa, si ispira a Pazzini ed Ibrahimovic, ed ha conquistato prima la fiducia di Mario Beretta che esattamente un anno fa lo ha lanciato neanche diciottenne nel calcio dei big del campionato cadetto, con tanto di gol al debutto contro il Bari, e poi Andrea Mandorlini che la scorsa estate, quando il Verona lo ha acquistato post fallimento del Siena, lo ha portato con sé in ritiro nella rosa che ha stelle quali Luca Toni e Javier Saviola. Tanti hanno voluto soffermare la loro attenzione sul duo Giannetti e Rosseti, anche loro prodotti del settore giovanile senese, ma è Cappelluzzo quello che sta facendo più strada se è vero che ha segnato la rete decisiva a San Giuliano Terme nella semifinale che ha consentito al suo Verona di qualificarsi per l’ultimo atto del torneo di Viareggio. Non un giovane a caso il classe ’96 attaccante toscano perché è anche studente modello, prima all’Istituto Manzoni di Siena, ed oggi nel capoluogo di regione veneto, dove si appassiona all’informatica e alla matematica. La sua famiglia è il centro del suo mondo: babbo Salvatore fa il carabiniere, mamma Edi lavora in un centro commerciale mentre gli incitamenti maggiori gli arrivano dalla sorellina Francesca, dieci anni, e tifosa della Fiorentina. Pierluigi invece è sempre stato appassionato dei colori nerazzurri, anche se è Pazzo-gol ed i suoi colpi di testa ad averlo ispirato mentre cresceva nel vivaio del Siena.
L’opinione di chi lo conosce «L’ho lanciato nel calcio che conta perché ne ho intravisto le qualità tecniche e morali – ricorda ad agenziaimpress il tecnico Mario Beretta –. Cappelluzzo è uno che sente molto il senso d’appartenenza del club di cui veste la maglia e credo che al Verona abbia portato tutti i valori della toscanità, che sono grande voglia di lavorare e di mettersi a disposizione per la squadra. Una delle sue canzoni preferite è ‘Stupendo’ di Vasco Rossi». Oggi allo stadio Arena Garibaldi di Pisa, città dove mise a segno uno stupendo gol in rovesciata con la maglia dei Giovanissimi del Siena, magari nel pre-partita l’ascolterà, pensando quanto davvero sarebbe stupendo per lui ed il suo Verona regalarsi il sogno della vittoria finale della Viareggio Cup, magari poi da festeggiare nella sua Pienza, una città da cui è partito per fare tanta strada nel calcio che conta.