Dichiaro subito il conflitto di interessi: ho avuto un qualche ruolo nella sua costituzione e per alcuni mesi ne sono stato anche socio.
Ma ormai ne sono uscito da più di sei mesi e dunque posso parlarne con obiettività e sincerità, magari appena velata dall’affetto e dall’amicizia che ho per coloro che ne fanno parte.
Se parlo oggi del Pisa Convention Bureau (leggi) , è semplicemente perché ogni giorno che passa lo vedo come un buon esempio da seguire per tante altre realtà toscane, anche al di fuori del mondo del congressuale.
Perché hanno scelto di fare una Rete di impresa, formula innovativa, dinamica, leggera, però sempre difficile da costituire, perché bisogna comunque vincere l’individualismo e la diffidenza di tanti.
Perché è interamente composto da soggetti privati, e quindi al riparo dai rinnovi delle amministrazioni e dai giri di giostra delle nomine, ma con una corretta dinamica di ruoli verso Comune, Provincia e Camera di Commercio.
Perché hanno capito che promuovere una città – pure importante, famosa e bella come Pisa – non è sufficiente a renderla attraente, se non si mette nel piatto anche tutto quello che le ruota attorno: mare e Parco di San Rossore, Museo Piaggio a Pontedera e Certosa di Calci, terme e gastronomia.
Perché ha saputo parlare subito la lingua dei social, con un hashtag che colpisce #PisaSmartChoice ed una pagina facebook molto attiva e interessante, perché capace di parlare di tutto e non solo di se stessi.
Perché ha subito vinto ogni campanilismo, andando a cercare immediatamente (e trovandola) la collaborazione del Firenze Convention bureau, nella consapevolezza che si tratta di due città così vicine, ma così profondamente diverse come mète turistiche, e quindi senza possibilità di concorrenza diretta.
Perché ha partecipato con entusiasmo alla Borsa del Turismo Congressuale appena riportata a Firenze, aprendo una collaborazione senza vincoli con la Regione Toscana e con Toscana Promozione, senza lamentarsi delle cose che vanno bene o vanno male, ma facendo subito sinergia positiva.
Perché ha cercato subito di ampliare il numero di aziende aderenti, ma con un obiettivo chiaro: avere al proprio interno la filiera completa dei servizi turistici e congressuali.
Insomma, regole che dovrebbero essere valide per tutti coloro che vogliono “fare bene e fare insieme“: proprio il sottotitolo dell’incontro sul turismo congressuale che Pisa Convention Bureau ha organizzato lunedì prossimo, 15 dicembre, a Pisa. Buon lavoro.