I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, in due distinte operazioni, hanno sequestrato oltre 80.400 prodotti irregolari stipati in 3 capannoni, gestiti da persone di etnia cinese, ubicati rispettivamente due a Sesto Fiorentino, zona Osmannoro, ed un altro a Montale (Pistoia). I capannoni sono stati individuati a seguito delle attività antiabusivismo e di lotta alla vendita di prodotti contraffatti che, quotidianamente, sono svolte dai finanzieri nel capoluogo toscano. In questo periodo le attività ispettive sono dirette anche a contrastare la vendita di oggettistica natalizia non a norma, molto pericolosa per la salute umana sia per la componente elettrica non certificata sia per i prodotti tossici con cui sono fabbricati.
Le operazioni Nel primo caso, l’esercizio all’ingrosso era gestito da un cittadino cinese 36enne che aveva stipato nel magazzino oltre 48.600 articoli natalizi (alberi di natale a led, candele luminose, presepi, pupazzi natalizi) sprovvisti del marchio CE o della dichiarazione di conformità CE nonché prodotti per la scuola (colle, matite, gomme, penne) e giocattoli privi delle informazioni in italiano. Tutta la merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo ed al titolare della ditta è stata irrogata una sanzione amministrativa di 16mila euro. Il secondo servizio ha preso avvio seguendo alcuni venditori abusi di oggetti di telefonia (caricabatteria, alimentatori elettrici, batterie per cellulari) e da questi è stato possibile risalire ai grossisti che continuamente riforniscono il mercato dell’illegalità. Nello specifico, sono stati individuati due distinti capannoni, il primo a Sesto Fiorentino ed il secondo a Montale, dove erano ubicate due ditte (gestite da due cinesi – un 40enne ed un 54enne – con regolare permesso di soggiorno) che vendevano all’ingrosso materiale elettrico ed elettronico. Sono stati sequestrati complessivamente oltre 31.800 oggetti (accessori per telefonia e per computer) con il marchio CE contraffatto. I due responsabili sono stati denunciati all’autorità Giudiziaria per frode in commercio.