SIENA – “Ci auguriamo che presto l’amministrazione comunale si attivi nella collaborazione e co-pianificazione con tutti i soggetti preposti affinché il progetto possa nel più breve tempo possibile concretizzarsi, generando così un importante miglioramento per il futuro della città e dei comuni coinvolti in termini occupazionali e di sviluppo economico e sostenibile”.
Lo sottolinea, con una nota, il gruppo consiliare del Partito Democratico del Comune di Siena a proposito del futuro sviluppo del Biotecnopolo, l’hub antipandemico che sorgerà proprio nella città del Palio, spiegando come il rischio sia quello di perdere “una grande opportunità di crescita economica sostenibile per la città”.
Il Biotecnopolo rappresenta una enorme potenzialità come volano per l’economia della città e del suo territorio. La Fondazione Biotecnopolo fondata da quattro ministeri (Economia, Università, Salute e Sviluppo economico) con il supporto della fondazione senese Toscana Life Sciences (Tls), nasce con un finanziamento presente nella Legge di bilancio 2022 di 37 milioni di € in tre anni (2022 -2024). La Fondazione che gestirà anche l’hub antipandemico nazionale avrà a disposizione ulteriori 337 milioni di € (con varie tranche annuali fino al 2026) che arrivano invece dal fondo complementare al Pnrr. L’enorme potenzialità di questo progetto strategico di interesse nazionale è quindi evidente, ma quali sono le modalità con le quali verrà realizzato e quale impatto reale avrà nel nostro territorio? Inoltre a che punto sono il governo ed i ministeri con i regolamenti che consentano l’avvio operativo e gestionale del Biotecnopolo?
Il Partito Democratico già nel 2021 era intervenuto sul tema attraverso una mozione che ha visto il voto unanime del consiglio comunale, per la costituzione di un distretto delle scienze della vita. Un progetto che, con la regia di Regione, Provincia e Comuni coinvolgendo anche le Università, avrebbe potuto misurarsi su digitalizzazione, infrastrutture, logistica, energia e ciclo dei rifiuti in quell’ottica di sostenibilità che è alla base per poter ottenere le risorse messe in campo dall’Unione Europea. Un distretto delle scienze della vita con l’obiettivo di incrementare il progresso delle politiche urbane e sociali su questi territori, con uno sforzo di coordinamento che aumenti la qualità totale dell’offerta di vita e di lavoro, aprendo una nuova stagione di crescita sostenibile demografica ed economica, anche per Siena.
Il Compito del Comune di Siena dovrebbe essere quello, in questa fase, di organizzare un coordinamento tra le varie istituzioni preposte: il Comune, le parti sociali, le associazioni di categoria, la Provincia anche nel ruolo di coordinamento tra i Comuni contermini coinvolti nel progetto con i quali iniziare da subito una pianificazione e una strategia comune di messa a terra e realizzazione di questo ambizioso progetto. La pianificazione urbanistica è sicuramente tra i primi aspetti da considerare, come e dove si materializzerà fisicamente la struttura all’interno del quale il virtuoso progetto del Biotecnopolo si potrà sviluppare. Quali sono i volumi che verranno utilizzati e come verrà organizzata la viabilità intorno a questi? Si pensa in qualche modo di recuperare edifici in stato di abbandono o degrado, oppure si prevede di costruire nuove strutture?
La questione complessivamente riguarda quindi una pianificazione e progettazione tra diversi soggetti che dovranno collaborare affinché il Biotecnopolo possa, non solo continuare a svilupparsi nell’ambito della ricerca ma anche generare reali e consistenti ricadute sul tessuto produttivo e occupazionale del nostro territorio, per cui sarà necessario anche considerare la creazione di una rete di servizi che serva ad accompagnare e completare l’intuibile processo di trasformazione che subirà la nostra città. Adesso sembra che l’attenzione su questo importante dossier sia scemata, ammesso che ci sia mai stata, l’amministrazione Fabio non sembra particolarmente interessata, si affanna più su delibere spot come quella sul decoro che pensare al futuro della città, e nemmeno purtroppo il governo centrale di destra, che di tutt’altro si occupa invece di declinare sui territori risorse economiche finalizzate allo sviluppo.