La tre giorni sul turismo organizzata al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa non ha deluso le mie attese: è stato un bellissimo, divertente, creativo, innovativo, superfluo Luna Park.
Attenzione: superfluo, non inutile. Perché, in fondo, riunirsi tre giorni fra persone che si stimano, si piacciono, sono appassionate di quello che fanno non è mai inutile. Un luna park, appunto, un luogo di incontro non necessario e che soprattutto – smontate le tende e le luci rutilanti – lascia il piazzale vuoto esattamente come lo aveva trovato.
Del resto, elaborare un Piano strategico del turismo dopo appena tre anni da quello precedente – firmato dal Ministro Piero Gnudi – e senza che nel frattempo si sia fatto assolutamente nulla di quanto previsto, dimostra che si trattava solo di un’operazione politica, di facciata, da parte del ministro Dario Franceschini, desideroso evidentemente di avere una sua Leopolda modello renziano, sia pure in formato ridotto. Non posso che pensare ai cari, vecchi piani quinquennali dell’Unione Sovietica, costruiti a capocchia e che venivano cambiati ogni anno, al massimo due. Adesso ci saranno tre mesi per poter formulare proposte ed osservazioni, ma le linee guida presentate non fanno presagire novità interessanti.
Del resto, lo stesso ministro Franceschini non è riuscito, neppure questa volta, a superare il livello della banalità e delle affermazioni generiche, cui ricorre quando parla di turismo. Di ben altro spessore – va riconosciuto – è stato l’intervento del Primo ministro Matteo Renzi, che ha aperto qualche speranza anche nei più scettici. Speriamo, ma al momento non ho fiducia (e mi farà piacere riconoscere di aver sbagliato). Però io credo però che la sempre efficace “narrazione” renziana si sgonfi di fronte alla volontà politica di mettere mano al settore, in termini di competenze istituzionali, soldi da mettere davvero sul turismo, capacità professionali.
Tutte cose noiose, non adatte allo spirito e al clima di divertimento di un luna park, e che infatti sono state rimosse. Mentre invece la realtà è quella del nuovo spot presentato proprio a Pietrarsa “Amo l’Italia” realizzato dalla Rai per il Ministero dei beni culturali e del turismo (vedi) che può essere considerato bello o brutto, ma non si capisce in quale strategia si inserisca, quale piano di distribuzione abbia, a chi sia rivolto…
Insomma, un divertimento da Luna Park: prima si fa il video e solo dopo si comincia a discutere del piano strategico…