Capitano cose strane quando si va al bar a fare colazione. Anche se il bar è il migliore in città e prepara un’ accoppiata cappuccino-brioche sicuramente vincente. Dico strane perché è difficile immaginare che la ricca offerta di cioccolato selezionato che fa bella mostra di sé sugli scaffali di legno, e che guardo spesso in modo distratto e goloso, diventi una mattina rivelatrice di come stanno veramente le cose dalle parti dell’umanità. Una scoperta recente, fatta da quando in mezzo a tante tavolette conosciute per frequentazione e fama (Slitti, Domori e via degustando) ne è arrivata una serie nuova.
Il cioccolato in questione è di quelli un po’ furbetti, si presenta in tavolette confezionate in maniera accattivante, un vestito di carta bianca opaca stile salutista con tutte le indicazioni scritte in inchiostro dai colori diversi a seconda di ciò che contiene come aggiunta al contenuto primario, cioccolato fondente. Il viola, per esempio, è il colore del cioccolato del sesso (sì, avete letto bene, proprio quello, il sesso), il verde pallido caratterizza la tavoletta che regalerà l’amicizia, il rosso ciliegia non c’entra niente con la frutta ma rappresenta la salute e si va avanti fino a riempire un espositore con una quindicina circa di possibili accoppiamenti. Accoppiamenti che non ricordo in toto perché la mia attenzione è stata risucchiata dall’unica “fila” di tavolette di cioccolato che si è svuotata in due giorni dalla messa in vendita. Cosa prometteva di regalare insieme allo struggente piacere del fondente di qualità extra? Soldi? No. Potere? No. Bellezza e prosperità ? Nemmeno. La salute o il sesso di cui sopra? Sono andati bene, ma assai lontano dal tutto esaurito.
Al “modico” prezzo di 4 euro per 25 grammi di contenuto, le tavolette che si sono volatilizzate dallo scaffale sono state quelle che portavano in dote l’ottimismo. A ricordare, se ce ne fosse bisogno, che quello che ci affligge come popolazione è proprio la mancanza di una spinta, non tanto di una prospettiva, ma proprio l’assenza della capacità di vedere l’uscita dal labirinto del niente a cui ci siamo o ci hanno condannati “manovratori” e “maestri” di infima caratura. Cari politici che commissionate sondaggi costosi, la prossima volta che vorrete sapere cosa sognano e bramano gli italiani in questi tempi ansiosi, non tediateli con domande e questionari, ma mettetegli davanti cioccolatini che rappresentano la possibilità di esprimere desideri in modo diretto e sincero, e poi controllate quelli che finiscono per primi. Potrebbero rivelarvi molto di ciò che ignorate.
LA RICETTA – Difficile, difficile, difficile. Ci sono talmente tante possibilità di preparare il cioccolato che sceglierne una sola diventa imbarazzante. Quindi opto per un classico con minima correzione: fondente al peperoncino con pere e uva al forno. È una combinazione molto invernale e ci vuole un freddo potente per gustarla nella sua densa bontà, ma ne vale la pena. Fate cuocere le pere di stagione che preferite e l’uva bianca da tavola in forno con un velo di zucchero e un baccello di vaniglia, quando le pere sono tenere, disponetele insieme ai chicchi di uva in una coppetta da dolce e poi copritele con cioccolato al peperoncino caldo. Un bicchierino di rum o sciacchetrà gelato per accompagnare non guasterebbe.