I forconi bloccano l’Italia, gli autotrasportatori bloccano la circolazione dello stivale e della Toscana. I tir hanno organizzato presidi ovunque, da Torino, Verona e Genova, per arrivare a Napoli, Brindisi e l’intera Sicilia. In Toscana, la darsena Stagno del porto di Livorno risulta bloccata, così come l'uscita autostradale di Valdichiana, dove gli autotrasportatori hanno deciso di organizzare un presidio davanti al casello. Ad Arezzo, insieme ad alcuni comitati di cittadini, i manifestanti si sono concentrati in piazza della Stazione dove, dopo il comizio e volantinaggio, i proprietari delle aziende di autotrasporto si trasferiranno al casello autostradale di Battifolle per dare vita a una manifestazione pacifica.

Un quadro complesso La protesta dei tir è una manifestazione contro la Legge di stabilità che ha introdotto disposizioni per l'autotrasporto che non garantiscono soluzioni ai problemi del comparto. "Una mobilitazione – spiega Livio Ricci di Trasporto Unito Fiap Siena e Arezzo – che ha trovato l’adesione di molte aziende artigiane della Toscana. Un presidio potrebbe essere organizzato anche all'uscita autostradale di Barberino del Mugello». A Firenze gli autotrasportatori si sono dati appuntamento davanti alla Fortezza da Basso. Erano circa duecento persone ed hanno creato notevoli disagi alla circolazione, soprattutto nella zona dei Viali. Si registra anche un blocco del traffico a intermittenza all'ingresso di Viareggio

L’accusa «Il ministro Lupi rassegni le dimissioni. Mentendo, ha tradito tre volte la fiducia degli italiani: prima, facendo sua la posizione di associazioni che non hanno aderito al fermo e che parlavano di minoranze dietro alla proclamazione della manifestazione di protesta; secondo, minimizzando la portata del fermo che a suo parere non avrebbe prodotto alcun disagio serio nel paese; terzo, insistendo nella scelta di sperperare oltre 330 milioni di euro del contribuente destinati a finire nelle tasche di chi sostiene ad esempio l'Albo dell'autotrasporto e non certo in quelle delle imprese oggi in lotta». Lo chiede Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, impegnato in queste ore nel coordinamento dei presidi in atto. Per Longo tali soldi «potrebbero essere destinati ai bisogni reali del paese risolvendo il dilemma Imu, per esempio, se il Ministro avesse accettato di intervenire nel settore dell'autotrasporto con le modifiche normative a costo zero che Trasportounito richiede a gran voce».