Un decreto di norme urgenti sullo stato degli enti locali. E’ quanto auspicano i Comuni italiani che ritengono «concluso il periodo di interlocuzione con il governo: per quanto ci riguarda si apre adesso la stagione della negoziazione, e con questo intento ci presenteremo all’Assemblea congressuale del prossimo 5 luglio». Ad affermarlo il presidente facente funzioni dell’Anci, Alessandro Cattaneo.

Bilanci previsionali in clima incerto «I Comuni vivono oggi un momento di grandissimo disagio – spiega – , e all’interno dell’Ufficio di presidenza dell’Anci di oggi abbiamo dovuto registrare insofferenze forti per il clima di grandissima difficoltà che si è venuto a creare. Ci accingiamo a compilare i bilanci previsionali, in condizioni complessive più che incerte riguardo alle entrate sulle quali potremo contare. A questo si aggiunge il fatto che l’incontro con il premier Enrico Letta dello scorso lunedì non ha prodotto un punto di caduta concreto e risolutivo rispetto alle tematiche avanzate dei Comuni, a partire da quelle relative alla tassazione locale, con Imu e Tares in testa». Per queste ragioni Cattaneo chiede «un tavolo, uno solo, tra Comuni ed esecutivo, che affronti in modo organico e complessivo la questione relativa agli enti locali, e che potrebbe tradursi con un decreto di norme urgenti sullo stato degli enti locali stessi».
 
Cosimi: «La responsabilità non è una debolezza» E se comunque restano ancora aperti i nodi relativi a Imu, Tares, spending review e rimborso delle code di gettito Imu, il coordinatore delle Anci regionali Alessandro Cosimi avverte: “Il principio di responsabilità, nel quale crediamo e abbiamo creduto, non può essere nei fatti un elemento di debolezza nel confronto. Responsabilità vuol dire anche essere chiamati a concorrere alle scelte che si faranno sulle materie che riguardano gli enti locali: se non verremo chiamati a concorrere a queste scelte, probabilmente dovremo rappresentare il nostro dissenso in modo più conflittuale”.