Come cambia lo scenario per i Comuni in vista dell’abolizione delle Province? A chiederselo sono i sindaci dei 36 Comuni della Provincia di Siena che hanno inviato un appello all’Anci perché sia verificato l’effettivo scenario che aspetta le comunità locali senza le Province e siano assunte iniziative dirette a correggere l’iter della riforma in atto, prevista dal governo Monti.

L'appello «Il Paese ha bisogno di una seria riforma istituzionale delle autonomie – dichiarano i sindaci in una nota -, ma il ruolo di coordinamento territoriale delle Province, che tengono storicamente insieme le municipalità piccole con i capoluoghi e le regioni, rappresenta una grande conquista costituzionale che ha almeno la dignità di essere discussa, anche in un’ottica della riduzione della spesa pubblica. I Comuni e le Province, con lo Stato e le regioni – si legge nell’appello – rappresentano il tessuto territoriale del nostro Paese e sono regolati dalla Costituzione, che ne sancisce l’autonomia. Per questo motivo, riteniamo inaccettabile che la riforma delle Province sia stata inserita e immiserita in un decreto legge che ha come giusto obiettivo quello di salvaguardia della finanza pubblica, senza dare avvio a una seria riflessione sui luoghi di rappresentanza democratica. Le Province e i Comuni sono, infatti, presidi fondamentali di rappresentanza democratica e di servizio sui territori, sentiti e vissuti dai cittadini come dimensione naturale della loro identità di comunità. E’ per questo che crediamo che la ricerca di una nuova dimensione delle istituzioni vada perseguita tenendo insieme criteri di efficienza della funzione di governo svolta e di razionalizzazione della spesa pubblica ad una ancora maggiore riduzione dei costi della politica, sulla base di un profondo cambiamento nella gestione dei servizi, che devono meglio rispondere a una società in profondo mutamento».