Un ‘giovanotto’ di 103 anni per inaugurare la stagione espositiva e culturale 2015 del ‘giovane’ Palazzo della Cultura di Cardoso, fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale di Stazzema. L’attività del Palazzo, che ha mosso i primi passi la scorsa estate nel nome di Filadelfo e Nerina Simi, si presenta sempre più vivace e competitiva ed è la vera novità nel panorama di proposte culturali della Versilia. La mostra ‘Giorgio Michetti: un secolo d’arte’, visibile fino al 3 maggio (orario: giov-dom 16-19 – info: 0584.775204), è infatti un evento imperdibile per conoscere o riscoprire l’arte di un versiliese doc, Giorgio Michetti, classe 1912, pittore e grafico viareggino di fama internazionale cresciuto accanto a Monicelli e Tobino.
L’esposizione Più di 50 i dipinti in mostra: dalle opere realizzate per il debutto espositivo del 1929 a Castiglioncello, quando l’artista era appena diciassettenne, fino ai giorni nostri. Una produzione imponente, quella di Michetti, che annovera oltre 2.500 quadri, e della quale si raccolgono a Cardoso le opere più significative: dipinti, affreschi, sculture, anamorfosi, opere grafiche che documentano l’incessante ricerca di un linguaggio pittorico personale, una continua ricerca di sperimentazioni, tecniche e modi di espressione sempre nuovi e diversi: Michetti stesso la definisce “didattica”. «Sono felicissimo della mostra di Cardoso – prosegue l’arista – Pensavo di aver concluso con le esposizioni ma quando la proposta è arrivata non ho saputo dire di no, dato l’entusiasmo delle persone giovani che la volevano organizzare. Ci sono tanti pezzi, non solo quadri, anche sculture, affreschi, oggetti di design e anamorfosi: mi hanno smontato lo studio».
I commenti All’entusiasmo del pittore fa eco quello del sindaco Maurizio Verona, che vuole far diventare il Palazzo della Cultura un luogo di dialogo e crescita per la comunità e per il comune: «Ho avuto la possibilità di incontrare Giorgio Michetti grazie all’allieva Claudia nel suo studio di Viareggio dove sono raccolte molte opere della sua lunghissima carriera – racconta – Di lui mi hanno colpito la grande vivacità intellettuale e questa predisposizione a comunicare la sua arte e la voglia di trasferirla a chiunque si trovi a parlare con lui, quasi fosse una necessità. Gli faremo incontrare i giovani di Stazzema e speriamo che sappiano cogliere questa sua freschezza». Non meno soddisfatta l’assessore alla Cultura Serena Vincenti, che ha alle spalle una formazione di storica dell’arte e che definisce la mostra come «una sorta di viaggio didattico e conoscitivo per ripercorrere l’eclettica e varia produzione dell’artista». Si va da un’arte più tecnica – come le incisioni, le stampe, i disegni a matita e carboncini – ai fantasiosi divertissement e grotteschi per giungere infine agli olii e agli affreschi su tavola, dove le pennellate si muovono liberamente, partendo da colori buttati a macchia sulla tavola, colori vaporosi che indicano a Michetti, attraverso punti immaginari e con l’aiuto della fantasia, dove tracciare il segno per mezzo di una “casualità pilotata”, termine con cui talvolta il maestro ama chiamare la sua maniera. «Si resta stupiti – conclude la Vincenti, che ha organizzato la mostra insieme a Michele Morabito – di fronte ad un artista che ad oltre 100 anni di età non ha ancora interrotto la sua ricerca di linguaggi con cui rappresentare la realtà che lo circonda, quasi con la necessità, mentre parla, di dover metter su tavola ciò che dice e che diventa immediatamente un disegno o una nuova opera d’arte».
L’appuntamento Conclusa la mostra di Michetti, il Palazzo della Cultura ospiterà dal 13 giugno al 30 agosto il maestro Antonio Ciccone, allievo a Firenze di Annigoni e Nerina Simi e oggi considerato tra principali ritrattisti mondiali. A luglio ci attende anche un momento di spettacolo e divulgazione nel ricordo di Giorgio Gaber e poi, a settembre-ottobre, la mostra ‘La forma nel legno’, dove la natura del legno incontra l’ingegno dell’uomo, che fa da prologo al Primo Simposio di scultura in legno che si terrà a novembre.