A leggere le cronache di questa tragedia di mare c’è di che perdere alcune certezze. “Prima le donne, vecchi e bambini” è una di quelle espressioni non solo cavalleresche, ma che dovrebbero essere sostanziali, di un modo di intendere le cose della vita. Mandare avanti i più deboli e lasciare i forti a coprire le spalle è una regola che anche gli animali in branco ci insegnano. Noi lo abbiamo appreso con le consuetudini marinaresche, un principio di grande civiltà. Un principio che, raccontano le cronache di questo strano naufragio al Giglio, è stato buttato a mare in meno di un’ora con le persone che, pur di salvarsi, facevano di tutto, anche rubarsi giubbotti salvagente tra di sé. Alla civiltà della comunità e del branco ha prevalso un altro celebre detto marinaresco: “Si salvi chi può”.
Poi l’espressione “Il comandante è l’ultimo che abbandona la nave” è un altrettanto classico del pensiero marittimo (ma anche precisa norma prevista nei codici della navigazione) che, trasportato nella vita di terraferma, indica che chi ha più responsabilità, nei momenti difficili, deve dare di più e assumersi gli oneri del ruolo. Ma il capitano della Concordia, come tanti capitani d’industria e politici, ha preferito mettersi al sicuro senza troppo curarsi de suoi uomini. Anche in lui ha prevalso il “si salvi di può”.
Questa tragica occasione ci ha insegnato come sta andando il mondo. Ognuno pensa a sé, senza più nessun senso di appartenenza ad una comunità o nessun senso di responsabilità verso gli altri. In questo inizio di 2012 non è un bel segnale per uscire da questa crisi che è sì finanziaria ma anche morale e sociale.
Per fortuna la buona notizia è arrivata dagli abitanti del Giglio, l’isola che ha dimostrato al mondo che non vive solo d’estate. Anzi, d’inverno quella piccola comunità (che fortemente sente l’appartenenza) si fa ancora più solidale e legata ai valori marinareschi e di civile convivenza. Proprio perché isolata e lontana dal mondo ha saputo insegnare al mondo che una speranza ancora c'è per ognuno. E che non può esservi salvezza per nessuno se non c’è salvezza per tutti.
Al capitano, invece, se le cose saranno accertate per come sono state fin qui raccontate, non resterà che la vergogna e l’onta per essere venuto meno a principi secolari cui nemmeno il terribile pirata Barbarossa, che solcava quei mari, sarebbe venuto meno.
Ah, s’io fosse fuoco…