PISA – “Quella palestinese è la resistenza contro un’occupazione militare che va avanti da molti anni nell’indifferenza generale dell’Occidente”.
Hanno suscitato polemiche le parole dell’imam di Pisa, Mohammad Khalil, rilasciate a La Nazione. L’imam ha detto che “così come gli ucraini hanno diritto a difendersi dall’aggressione militare di un altro Paese anche i palestinesi hanno diritto alla resistenza e a difendersi dall’oppressore”. All’Imam ha replicato l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi che ha definito le dichiarazioni “inaccettabili, perchè complici di un brutale massacro di centinaia di vittime innocenti israeliane”.
“L’Ue deve sollecitare gli Stati membri a fermare ogni progetto di costruzione di nuove moschee su tutto il territorio comunitario, fino a quando permarranno le fortissime tensioni internazionali a cui stiamo assistendo, con verifiche a fondo affinché non ci sarà l’assoluta certezza che esse non siano utilizzate come megafono per diffondere messaggi di odio e violenza”, ha aggiunto Ceccardi.
Immediata la controreplica dell’imam pisano: “Non ho mostrato alcun tipo di ostilità nei confronti della comunità ebraica, che rispetto da sempre, né ho appoggiato alcun tipo di barbarie. Essere pro Palestina non significa automaticamente appoggiare le morti di civili innocenti. E’ meschino rivoltare parole a proprio piacimento per far passare il messaggio che torna più comodo: la moschea è un luogo di culto che, al contrario di quanto dice Ceccardi, è un luogo controllato, accessibile a tutti, volto alla tutela della comunità”.