Blitz della Guardia di finanza, stamani, nella sede centrale della Misericordia di Pisa. Le fiamme gialle, stanno effettuando verifiche contabili sul bilancio dell'Arciconfraternita pisana, sul quale grava un pesante debito di circa 12 milioni di euro che ha spinto i vertici dell'associazione a mettere a punto un drastico piano di risanamento che potrebbe determinare decine di licenziamenti tra i dipendenti.

I motivi del blitz L'attività delle fiamme gialle è scattata intorno alle 7 ma non è ancora chiaro se sia stata disposta dalla Magistratura in seguito all'apertura di un'indagine scaturita da qualche denuncia o se invece sia stata fatta di iniziativa dalla stessa Gdf anche in seguito al clamore mediatico che ha suscitato in città la crisi della Misericordia. Il 30 giugno scorso sono scaduti i contratti di solidarietà applicati per un anno e al termine dei quali gli attuali vertici dell'Arciconfraternita avevano prospettato la necessità di procedere al licenziamento di circa 40 degli attuali 60 dipendenti per salvaguardare la stessa sopravvivenza dell'associazione. Al momento però non è ancora stata formalizzata l'apertura di alcuna procedura.

Corsinovi: «Preoccupato ma fiducia» Grande preoccupazione per la delicatezza della situazione della Misericordia di Pisa, piena fiducia e solidarietà agli attuali dirigenti della Confraternita, doveroso rispetto per l'operato della Procura di Pisa. Sono i sentimenti espressi dal responsabile delle Misericordie toscane, Alberto Corsinovi, alla luce dell'operazione che stamani ha portato la Guardia di finanza a perquisire la sede della Misericordia pisana e le abitazioni dei suoi dirigenti. «Sono molto preoccupato – dice Corsinovi – perché quest'operazione cade in un momento delicatissimo della vita della Misericordia di Pisa, in cui si devono fare scelte importanti e forse anche scelte dolorose, come sarebbe il taglio dei posti di lavoro: anche la perdita di un solo posto di lavoro rappresenterebbe per tutti una sconfitta. Voglio assicurare piena fiducia e forte solidarietà ai dirigenti della Misericordia di Pisa che si sono insediati dopo un periodo di commissariamento, durante il quale abbiamo cercato di fare il punto della situazione, che poi si e' rivelata in tutta la sua gravità. Sono convinto della loro completa estraneità a qualsiasi comportamento o fatto penalmente rilevante. Al contempo esprimo assoluto rispetto e piena fiducia nell'operato della Procura della Repubblica di Pisa che ha ritenuto di dare vita a questa attività di indagine per fare piena luce su quanto e' stato evidentemente portato alla sua attenzione».