Il polpo c'era, ma solo sulle immagini della confezione: dentro, tutta un'altra specie di mollusco, di qualità decisamente inferiore. Ammontano ad oltre otto tonnellate i prodotti in conserva sequestrati dalla Guardia costiera di Livorno e Viareggio a conclusione di un'ispezione a tutela del consumatore eseguita presso una un'importante catena di supermercati a livello nazionale.

Il sequestro Gli ispettori della Guardia costiera nei giorni scorsi avevano rinvenuto presso una delle filiali toscane delle scatolette di polpo con imballaggi da tre, in cartone, confezionati da una ditta spagnola, riportanti la denominazione di vendita "Polpo in pezzi". Ad insospettire i militari sulla probabile frode, però, una scritta sull'involucro in caratteri molto ridotti ed in lingua straniera che, tradotta, indicava il nome di tutt'altra specie di mollusco (il totano gigante del Pacifico), di qualità di molto inferiore.

Il polpo non c’è Le prime analisi visive, da parte di esperti scientifici dell'Arpat di Livorno confermavano l'evidenza che all'interno delle lattine non vi fosse traccia del polpo. Inevitabile il sequestro, operato presso i depositi di Altopascio ed Arezzo dove sono state fatte arrivare tutte le confezioni provenienti dall'intero mercato nazionale giacenti sugli scaffali dei supermercati. In corso, a cura dell'Ausl competente, le analisi per valutare gli aspetti igienico sanitari. Campioni di prodotto sono stati inviati all'istituto zooprofilattico di Torino che ha identificato la specie, confermando l'assenza di polpo nelle confezioni.

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