Una società pubblica di progetto per la realizzazione della E78 Grosseto-Fano in partenariato pubblico-privato. E’ quanto deciso dalle Regioni Umbria, Toscana e Marche. Ad annunciarlo i tre presidenti Catiuscia Marini, Enrico Rossi e Gian Mario Spacca. I presidenti delle Regioni Marche, Toscana e Umbria hanno illustrato il progetto di realizzazione della strada statale E78 Fano-Grosseto, presentando ufficialmente l'avvio del percorso per la costituzione della societa' pubblica di progetto. L'ente, è stato sottolineato, coordinerà i soggetti che dovranno operare e presenterà domanda per i finanziamenti europei. Il totale dell'investimento della Fano-Grosseto, definita dai tre presidenti «un'opera strategica», è pari a 2.900 milioni di euro, con una distribuzione al 50% tra le tratte già fatte e da adeguare con quelle ancora da realizzare. Come termine dei lavori e' stato indicato il 2022.
E78 a Bruxelles Il primo passo della nuova società sarà la presentazione all’Unione Europea del progetto della E78 che costituisce una parte del corridoio Balcani-Barcellona, nel quadro delle reti Ten-T. Ciòè oggi possibile grazie al lavoro svolto dalla Toscana in sede sia nazionale che europea. A Roma il presidente toscano ha svolto una iniziativa di presentazione nelle Commissioni trasporti della Camera e del Senato ottenendo il sostegno al progetto del corridoio. Ma anche a Bruxelles il lavoro del presidente toscano, sia in Parlamento che in sede di Commissione, ha dato i suoi frutti con l’inserimento di questa infrastruttura Balcani-Centro Italia-Spagna tra le reti strategiche di interesse sovranazionale, di cui il tratto centrale Fano-Firenze-Grosseto-Livorno è considerato appunto il “land bridge” il ponte di terra.
Ponte di terra tra Spagna e Balcani La realizzazione della E 78 Fano-Grosseto è di fondamentale importanza per lo sviluppo della competitività dei territori di riferimento, grazie alla sua capacità di rafforzare il collegamento tra il versante adriatico e quello tirrenico, in connessione con arterie di rilevanza nazionale ed europea. L’intervento consentirà benefici anche per la logistica, rappresentando un ponte di terra tra la Spagna e i Balcani, che poggia su quattro pilastri: i porti di Ancona e Ravenna per il versante adriatico, Piombino, Livorno e Civitavecchia per quello tirrenico, e una spina dorsale per il sistema degli interporti, nell’ambito della realizzazione delle trasversali e dello sviluppo del sistema delle Piattaforme logistiche del Paese. Di fatto, un “nodo” strategico per lo sviluppo delle reti europee di trasporto e logistica.