GROSSETO – È sempre più definito il percorso che porterà il Comune di Grosseto a presentare il dossier di candidatura a Capitale italiana della cultura per il 2024.
«Siamo sempre più vicini a definire il piano strategico della Cultura, ovvero lo strumento indispensabile perchè si concretizzi la candidatura di Grosseto a capitale italiana della Cultura 2024 – affermano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco, assessore alla Cultura e al Turismo Luca Agresti -. Creare questa fitta rete di relazioni e di contatti sarà un elemento utile al territorio che potrà servire al di là della candidatura, in generale, per la valorizzazione dei beni culturali locali e del turismo».
Il lavoro fatto e i prossimi step
Con una delibera di Giunta sono stati stabiliti i prossimi step che definiranno la pianificazione e programmazione delle attività: entro l’anno in corso dovrà essere stabilito un progetto di lavoro, specificando la fase propedeutica delle attività con relativi costi. L’Amministrazione potrà creare un’ulteriore programmazione delle azioni che si concretizzeranno nel 2022, al fine di configurare il lavoro già svolto.Attualmente l’attività del Comune si è concentrata sul dare uniformità al lavoro realizzato finora dall’Amministrazione, grazie all’istituzione di un gruppo di lavoro che si sta occupando di mettere a punto il database dell’offerta culturale complessiva di Grosseto e del territorio maremmano e l’individuazione di nuove attività da integrare nell’attuale contesto del panorama artistico-culturale locale. Il gruppo di lavoro ha inoltre realizzato un report in cui sono esplicitate le linee di indirizzo per la formulazione del piano strategico della cultura. Il programma di azioni definirà quali sono i progetti prioritari, allo scopo di creare una solida rete di contatti e rapporti fra i vari soggetti del territorio nel campo dei beni culturali e del turismo, arrivare alla progettazione del brand e quindi alla realizzazione del dossier della candidatura. Attraverso il lavoro sinergico con tutti gli stakeholder del territorio, non solo quelli strettamente legati all’ambito culturale, cercando anche partnership a livello nazionale ed internazionale sarà possibile costruire un sistema completo e autonomo della cultura cittadina.