La Toscana si unisce al grido d’allarme delle regioni del Sud che nella giornata di ieri attraverso i propri governatori avevano denunciato l’arrivo massiccio di persone dalle zone rosse dopo il nuovo decreto approvato dal Governo nella notte tra sabato e domenica. «I sindaci ci riferiscono che ieri è stata presa d’assalto l’isola d’Elba, tutta la costa toscana e anche l’Aretino da persone che vengono dalla Lombardia. Anche l’Abetone (Pistoia), da chi viene da Modena. Chiediamo a tutti di tornare nei loro paesi, nelle loro città. Serve un atto di responsabilità. Chiederò al Governo di assumere provvedimenti in questo senso. Il contenimento è fondamentale». Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, spiegando che sarebbero «decine di migliaia» le persone venute in questi giorni dalle zone rosse in Toscana per vacanza.
Gesto di responsabilità «Invito queste persone a tornare a casa propria, a fare un gesto di responsabilità per la salute collettiva – aggiunge Rossi -. Anche perché queste persone non hanno il medico di famiglia che è il primo riferimento per qualsiasi problema di salute, o sintomi influenzali collegati al Coronavirus» Rossi si è detto «d’accordo che per motivi di lavoro o di necessità di salute si possa venire venire qua ma non per motivi di vacanza».
Casi toscani legati a focolaio lombardo «I dati che abbiamo – ha spiegato Rossi – ci dimostrano che i casi di Coronavirus che abbiamo in Toscana sono legati al focolaio dei primi 12 Comuni della Lombardia. E’ impressionante che nell’area della Toscana nord ovest, quella della costa e dove ci sono le case delle vacanze di molti che provengono dalle zone rosse, registriamo 77 casi, mentre nel centro Toscana ce ne sono 55. Pensiamo che aver consentito a molti cittadini di venire in Toscana dalle zone rosse possa essere un veicolo grave per la diffusione del virus. Chiediamo a tutti di tornare a casa loro». Rossi ha reso noto di essersi «messo d’accordo con gli albergatori, durante un incontro avuto oggi, che non faranno entrare queste persone». Il governatore ha aggiunto che «noi siamo la regione che ha fatto la maggiore quarantena quando si pensava che all’origine della questione fossero i cinesi. Abbiamo messo in quarantena 1500 cinesi. Questo è finalizzato al contenimento del virus. I cinesi si sono comportati in modo disciplinato ora è il momento anche per noi di comportarsi in modo disciplinato».