di Emanuele Giannetti*
«Ho appreso la notizia della morte di Mauro Staccioli, sono colpito dalla sua scomparsa, è stato uno dei maestri della scultura a livello internazionale. La sua scultura da segno archetipo diventava spazio vivibile, il suo genio era la capacità di creare nuovi spazi inserendo forme geometriche in relazione all’architettura esistente così da ottenere una visione diversa creata dal contrasto di quelle forme. Per me è stato un maestro della scultura che ha portato avanti il suo linguaggio di visionario con coerenza e passione, mi ha trasmesso la voglia di fare scultura proprio perché la sua visione in qualche modo è vicina alla mia: gli spazi della scultura utilizzati come architettura dell’ambiente esistente modificato dall’intervento dello scultore.
Ho conosciuto Mauro Staccioli personalmente già dagli anni ’90 in varie occasioni e anche per progetti insieme, quello che ho imparato è la sua grande professionalità e serietà e la sua amicizia, da toscano come Mauro sento quei valori nel profondo dell’anima che vengono da lontano, grazie Mauro».
*scultore, docente di scultura all’Accademia di Belle arti di Bologna, gestisce con la moglie lo spazio d’arte Yurta a Rapolano Terme dove fino al 10 gennaio è in corso la mostra collettiva “Paesaggi”