firenzeIl progetto nacque quasi per caso nell’autunno scorso, un incontro a Firenze a Palazzo Medici Riccardi per la consueta assemblea settimanale della città metropolitana che partorì l’idea poi denominata “Grande Firenze”. Si tratta dell’idea  di un solo Comune che accorpi le città confinanti al capoluogo di regione, ovvero Scandicci, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, Impruneta, e Campi, con l’eventuale coinvolgimento, in una seconda fase, anche dei comuni di Calenzano, Lastra a Signa, Signa e San Casciano. Un’idea che aveva trovato più toni entusiastici che negativisti, ma che allo stesso tempo fra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 si assopì in un lungo silenzio, quasi a scongiurare periodi brevi per la sua realizzazione.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI FIRENZEEntro 3 anni e mezzo fusione con Campi Bisenzio e Scandicci E dello scorso week-end invece una dichiarazione tesa a scuotere il torpore sul progetto del sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi che ha dichiarato: «La Grande Firenze? Si parla con tutti, si fa con ci sta». Insomma un messaggio preciso e diretto alle controparti e soprattutto con il sindaco Dario Nardella, principale interlocutore nell’idea di base del grande raccordo prima territoriale e poi amministrativo. E ieri il primo cittadino di Firenze ha dato un messaggio forte: fusione entro 3 anni e mezzo con Campi Bisenzio e Scandicci, visto anche l’asset creatosi tramite collegamento della tramvia, con il sindaco Fallani, e poi sviluppo per l’estensione della ‘Grande Firenze’ su larga scala.

Nardella: «Se facciamo una città da oltre mezzo milione di persone abbiamo più chance che adesso» «Una fusione di Comuni tra Firenze e le amministrazioni locali limitrofe della cintura metropolitana, da costruire portandola a volto referendario di tutti i cittadini tra tre anni e mezzo, al termine delle attuali scadenze e mandati politici». Così Nardella che ha aggiunto: «Credo che la Grande Firenze possa dare una spinta sulle infrastrutture, creare un piano economico unitario, semplificare e unificare uffici, regole, risorse pubbliche. Sarebbe una scelta per semplificare la vita dei cittadini e delle imprese e i tempi sono maturi». Nodo chiave, secondo il sindaco, è proprio l’integrazione sulle infrastrutture, perchè «se guardiamo tutta Europa, le grandi città urbane si sono costruite prima di tutto sulle reti di trasporto: Bilbao in Spagna, Monaco in Germania, Lione in Francia. Dobbiamo avere presente questo ordine di grandezze: se facciamo una città da oltre mezzo milione di persone abbiamo più chance che adesso con i nostri singoli Comuni. E i nostri amici, cittadini di Campi, Scandicci, Sesto, sono già più avanti della politica, e quando girano il mondo dicono ‘noi siamo di Firenze’».

Fossi (Campi Bisenzio): «Città metropolitana è fotocopia sbiadita della Provincia» Il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi sul tema aggiunge: «Così com’è nata la città metropolitana rischia di essere la fotocopia sbiadita della Provincia, oltretutto con meno risorse, dovremmo provare a fare finalmente un salto di qualità più ambizioso. Nardella aveva lanciato tempo fa la fusione con Bagno a Ripoli e Scandicci. Prendo atto che verso Firenze, capoluogo riconosciuto, ci sono sempre minori avversioni di campanile. Per quanto mi riguarda sono pronto a discutere di Campi come di una municipalità della Grande Firenze». «Una Grande Firenze può ambire ad un risultato economico, per capacità attrattiva e risparmio – ha concluso Dario Nardella – Lo studio dell’Irpet su una Toscana a 50 Comuni (sopra i 20mila abitanti) porterebbe ad un risparmio di 100 milioni all’anno solo di amministrazione generale. Altri 50 verrebbero dalla riduzione dei costi della politica. Senza contare i vantaggi in termini di semplificazione, investimenti, promozione del territorio e centralizzazione della spesa».