«Il nuovo Governo deve agire tempestivamente sfruttando il fatto di non dovere pagare il prezzo politico delle proprie scelte perché difficilmente si ripresenterà alle prossime elezioni . Solo così l’impatto sulla Borsa sarà positivo». Queste le parole di Roberto Renò, docente di matematica finanziaria all’Università di Siena, intervistato da agenziaimpress.it per comprendere la situazione economica attuale, gli effetti sulla Borsa italiana della nomina del nuovo Governo e il futuro del Paese.
Il nuovo Governo «Il nuovo Governo nasce per una volontà molto forte di accantonare i dissidi politici e l’incapacità del precedente di produrre riforme – spiega Renò – Se il nuovo Governo agisce tempestivamente e in maniera decisa allora l’impatto sulla Borsa non potrà che essere positivo. Quello che gli operatori di Borsa richiedono da tempo sono riforme, taglio alla spesa e l’azione».
I rischi reali «Il momento storico che stiamo vivendo è molto delicato – continua il professore – e l’Italia corre dei rischi reali. E’ molto difficile ipotizzare che la settima potenza industriale del mondo fallisca anche perché gli altri nostri partner europei cercherebbero di salvarci se l’ipotesi si concretizzasse. Tuttavia, potrebbero non avere la forza per farlo se ci fosse una congiuntura di eventi catastrofica molto improbabile. Ora il pericolo maggiore è legato agli istituti di credito che sono in forte difficoltà perché sono i principali operatori sul debito. Le prime ad avere un collasso sarebbero le banche e se le banche si bloccano di conseguenza l’Italia rischia moltissimo».
Lo spread Uno degli aspetti più inquietanti dell’attuale situazione economica è l’aumento vertiginoso dello spread (la differenza tra i rendimenti dei titoli tedeschi, i Bund, e di quelli italiani, i Btp) che in questi giorni ha toccato quota 500. Cosa sarebbe necessario per ridurre questa quota? «Ora stiamo vivendo un momento emozionale – continua Renò – i mercati non si fidano. Il Governo è appena caduto perché non proponeva riforme, siamo in piena crisi di credibilità. Il nuovo Governo potrebbe influire positivamente su questa componente. Ma bisogna anche migliorare il nostro bilancio, fatto di entrate e uscite. Lo spread diminuirà quando aumenterà la crescita oppure quando diminuiranno le spese».